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    Verso dove? – 3

    Ancora. Vent’anni fa. Voci da Berlino.

    13.11.89 Berlin

    Berlino Ovest, a quattro giorni dall’annuncio di Shabosky che, all’improviso, a Mosca, in una conferenza stampa del Comitato Centrale, ha annunciato l’apertura della frontiera. Pochi giorni prima, a Berlino Est, sulla Alexander Platz, un milione d persone aveva chiesto le dimissioni   di Honecker, le dimissioni del governo.Via il partito unico. Via la polizia segreta,la Stasi. Senza picconi, senza sangue, hanno fatto crollare il Muro. Fino alla settimana scorsa, era il simbolo della spaccatura delle due Germanie e dell’Europa. Centosessanta  chilometri di divisione dipinta da artisti sconosciuti che dicevano NO. Adesso siamo davanti alle ruspe della Germania Orientale, che lo buttano giu’. Da un buco, vediamo i soldati dell’altra parte. Siamo a Falkessner Shausse’,a Spandau, al confine con la DDR. Tra poco, un altro varco. C’e’ molta gente dell’Est. Ma cosa chiedete?che cosa cercate? Democrazia? Socialismo?Capitalismo? UN UOMO: Noi vogliamo parlare.Vogliamo leggere liberamente.Noi vogliamo essere liberi.Non vogliamo essere controllati.Non vogliamo imposizioni. D Che cos’e’ per voi la liberta’? UN UOMO:  Per noi la liberta’ e’ viaggiare liberamente.Potere avere idee libere. La liberta’ della stampa. E un’economia che funzioni.Noi siamo pronti a lavorare, ma deve funzionare. E che cessino tutti i previlegi della nomenklaura,del partito.Noi non lo tolleriamo piu’. Noi siamo il popolo. Io ero all’ultima manifestazione di Berlino, sull’Alexander Platz,insieme con un milione di persone. Faccio parte del Neues Forum. Dobbiamo continuare a fare pressione, affinche’ non si faccia marcia indietro, e affinche’ si vada avanti con le riforme. D Andare avanti,ma come? Come vi sentite’?

    UN UOMO Ci sentiamo gente libera, non vogliamo essere incasellati

    D Oggi siete vicino al Muro, ma dall’altra parte, a Berlino Ovest. Ma siete di Berlino Est. Resterete qui?

    UN UOMO No, dopo torneremo a casa.Sono venuto qui, per la prima volta,la notte del nove novembre.Ero con mio figlio.Ho pianto.Ma torneremo di la’. Per noi non e’ possibile.

    UNA DONNA  E’ la ‘ che noi abbiamo il lavoro, la casa un giardino, la macchina.E’ la’ che vogliamo stare,ma vogliamo essere liberi.A noi non serve tutto questo grande consumo che c’e’ da questa parte.Pero’ ci deve essere tutto quello che serve.

    D Cosa pensate di questa parte,dell’Ovest?

    UNA DONNA  Noi siamo berlinesi.Berlino  e’ Berlino.Noi ci sentiamo una citta’ sola.C’e’ una canzone che dice -io sono berlinese e ne sono molto fiera,perche’ i berlinesi sono fatti di una pasta speciale-

     

    Spostiamoci piu’ in la’, sempre a Spandau, davanti al Muro. Facciamo il punto dei varchi.
    Fino al 9 novmbre erano quattro o cinque:Piu’ che sufficienti,perche’ il movimento non c’era. Solo diplomatici, funzionari, quelli che avevano permessi speciali.Oppure gli stranieri che andavano a Berlino Est per lavoro.

    Dopo l’annuncio dell’apertura della frontiera, tutti, all’Est  devono aver pensato   – andiamoci subito,prima  che cambino idea-.

    Mezzo milione di persone attraverso quattro varchi…..
    E un varco e’ una strada piena di sbarramenti, dove si cammina a zig zag.Ci sono le sbarre, i cancelli.Barriere che rallentano il traffico, e anche il movimento a piedi.Ma quasi tutti sono voluti venire con la loro macchina, quasi un segno di fierezza.

    Tra i primi varchi aperti, Prenzlauerberg e Wedding,due quartieri operai. Tra poco  quello della Bernauer Strasse: le foto scattate in questa strada nel 61, con la gente che si buttava dalle finestre, hanno fatto il giro del mondo.Case che si sono trovate con la porta in terreno orientale e   le finestre all’Ovest.Quando e’ stato costruito il Muro, la polizia ha invaso queste case per murare le finestre. Quelli dell’Est cercavano di scappare in tutti i modi. Quelli dll’Ovest  stendevano i teloni perche’ potessero buttarsi giu’.

    Ora il varco si sta aprendo proprio qui.
    Facciamo il punto,intanto.
    IL cancelliere  Kohl parla di riunificazione,il segetario della SED -Krenz – promette riforme.
    La nuova repubblica democratica tedesca si muove di vita propria.
    Christa Wolfe e altri intellettuali invitano i tedeschi orientali a restare a casa loro.

    UN UOMO Credo che chi vuole una Germania aperta al mercato, verra’ da questa parte.I socialdemocratici pero’ non si troverebbero bene con un governo cristiano-democratico, ma semmai con una coalizione rosso verde.Ma non credo che la gente sia molto interessata alla politica.Vogliamo vivere meglio , magari votare partiti simili a quelli della Republica Federale…

    D  Scusi,la interrompo, ci siamo…c’e’ un altro varco nel Muro di Berlino.  

    13.11.89 Berlin

    Lunedi’ 13, il primo giorno della prima settimana dopo il Muro, a Berlino Est.
    Sulla Friedrichstrasse, vicino al Checkpoint Charlie, il confine americano.
    Siamo in un cantiere, alla fine dell’orario di lavoro. 
    UN OPERAIO  Abbiamo parlato solo di questo. Abbiamo parlato solo del Muro che e’ crollato. Siamo tutti emozionati.Ma non basta. Questo e’ il momento di fare ancora passi concreti per il futuro.

    D destra e sinistra, sono ancora dstinzioni valide?

    UN OPERAIO  Per  voi in Italia,o in altre parti del mondo e’ facile fare queste distinzioni. Usare questi termini, destra, sinistra, conservatori, liberali. Ma l’importante e’ che tutti possano discutere, ed essere ascoltati.Nessuno deve essere escluso.Io ,ad esempio, sono comunista.

    D Cosa significa  essere comunista a Berlino Est il 13 novembre 1989?

    UN OPERAIO Vuol dire lavorare.Cercare di risolvere tutti quei    problemi enormi  che abbiamo qui.

     13.11. 89 BERLIN

     Sulla Huban, la metropolitana,a Berlino Est. Sotto alla Friedrichstrasse, che prima della guerra era la strada piu’ famosa di tutta la Germania. Si va verso i posti di lavoro. Perche’ le richieste di andare in territorio federale sono scese ancora.
    Ieri, a quattro giorni dall’apertura del Muro, non ce ne’ stata nessuna.
    Il lavoro va avanti con i soliti turni, tre al giorno.

    UN OPERAIO   Per tanti e tanti anni abbiamo vissuto con l’incubo del Muro.Non sapevamo piu’ come risolverlo.Era troppo grande.Ma c’erano e ci sono ancora i motivi per quel Muro e per quel confine.

    D  Cosa chiedete, che democrazia cercate?

    UN OPERAIO   Democrazia.In tutto il mondo ha un significato solo.E’ il potere del popolo. E’ il popolo che deve decidere come vuole vivere.

    UN OPERAIO Tutti siamo emozionati ancora. .E’ un’impressione  meravigliosa quella del – dopo il Muro-.Ma le sensazioni  non bastano, anche se sono importanti.Adesso abbiamo bisogno di fare passi concreti per futur. E il nostro futuro e’ gia’ cominciato.

     Daniela Morandini, Berlino 1989

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