Premessa. Invito alla lettura di Cosa resta, di Christa Wolf (ed e/o). Il racconto della giornata di una donna sorvegliata dalla Stasi. Cento pagine come un lungo sospiro senza pause. Per quel che resta, quel che restava di tutto ciò in cui la scrittrice tedesca ha creduto. Prima di proseguire, con la cronaca di quei giorni, di dicembre di venti anni fa. Esattamente il 19 dicembre. Dal taccuino di Daniela Morandini.
Berlin 19.11 .89
Berlin 19.11.89
Tra poco a Dresda, i leader delle due Germanie: Modrow, primo ministro della DDR, e Kohl, il cancelliere federale. Un incontro a quattro occhi. Poi tocchera’ alle due delegazioni firmare i primi accordi. Poi ancora, l’incontro con il vescovo di Dresda, e con i gruppi dell’opposizione. Intorno, un’aria non facile. A Berlino Ovest, al congresso della SPD, Willy Brandt, davanti ad un’enorme fotografia dell’Europa, ribadisce che i cittadini della DDR non hanno bisogno di consigli. A Dresda e a Berlino Est, Neues Forum,Sinistra Unita e Verdi, tra poco torneranno in piazza contro la riunificazione. E ancora da Berlino Est, una mozione comune tra Governo e opposizione, ricorda che la sovranita’ dei due stati tedeschi non deve essere messa in dubbio da nessuno. Infine a Lipsia, centocinquantamila sono scesi in piazza contro la stalinismo. In silenzio, le candele in mano, questa volta senza spaccature.