un sogno, piuttosto frammento di un incubo, a ridosso dell’alba. Tornando, nel sogno, da una passeggiata fra sapori e strade e immagini antiche e nuove… , preparandosi al sonno dopo una serata appagata di gioia… qualcosa arriva dal buio, di là dal limite del balcone, dove è comparsa, a chiudere il passaggio sul fuori, una rete metallica che mai c’era stata. E il buio si condensa in suono cattivo, che è raspo, che è ruggito, che è gola arsa, di altro buio, affamata… e svegliarsi su un’alba di fuoco… e chiedersi dal buio del profondo di quale prigione è arrivato quel grido…