Sul filo sottilissimo delle parole in qualche modo riannodato, Carmelo Musumeci, dal carcere di Spoleto, invia, in risposta al pensiero per il suo libro, queste righe. Un post più che un post, eccolo qua…
“… Il post di Lauretta, “Dio dei poeti fa che Carmelo Musumeci possa scrivere in un bosco le sue poesie” ha fatto commuovere il mio cuore. Purtroppo il mio cuore non è duro e cattivo come me. Il mio cuore piange e si commuove facilmente. A te lo posso dire, io non so scrivere, è il mio cuore che scrive per me. Grazie della bella prefazione che hai scritto. Sono contento che non sei riuscita a leggere il secondo racconto, “L’assassino dei sogni”, perché è troppo triste anche per il mio cuore. Grazie degli auguri, ma l’ergastolano ostativo è uno dei pochi che conosce il proprio futuro. E io non spero più in nulla, perché la speranza fa bene quando è vera, ma fa male quando è falsa. Invece quello stupido del mio cuore continua a sperare. Peggio per lui e per chi continua a volergli bene. Il mio cuore ti manda un sorriso. Io li ho finiti tanto tempo fa. Carmelo”