Scivolando scivolando all’ultima pagina… la poesia di Virna Chessari che chiude la raccolta La farfalla di Ulisse… The Ulysses butterfly… (perché è nell’inglese che Virna Chessari ha “trovato la melodia per dare voce al suo mondo interiore, alle parole mancanti”)
“You held my hand / in that colourful street market…
Mi tenevi la mano
in quel colorato mercatino.
Un’oliva verde il mio dono di benvenuto,
sapore acidulo
in contrasto
con i profumi inebrianti di arancio e limone.
Una moneta dal tuo portafoglio logoro, mamma,
pieno di santini.
Non eravamo sole.
Ogni passo una preghiera
e un dolce sospiro per te
Padre
che non hai mai smesso di seguirci.
Ti vedevo anch’io
Nei suoi occhi stanchi
Che ancora ti attendono.
“La poesia… non c’è bisogno di capire.. la poesia si fa riconoscere” mi disse un’amica che di poesie, lei certo, s’intendeva. E credo sia proprio così, se con i versi di Virna scivolo anch’io tra la folla e, confesso, non trattengo il pianto, ché riconosco quei “suoi occhi stanchi che ancora ti attendono”…