Tornando da un viaggio… giù giù sul mare d’Egitto, Daniela Morandini, che è mia cara amica, mi porta il regalo di questa bella fiaba… che io ora a voi regalo….
“Era sceso da quella barca sulla quale era stato dipinto da un pittore antico. Entrò in mare come se non ne fosse mai uscito, mentre i trigoni volavano via per lasciarlo passare. Quando risalì, la prese per mano e la portò sott’acqua. Mani lunghe, scure.
Scesero dove il dugongo, sirena ancor prima del mito, fece loro un cenno col capo, e i delfini rallentarono la corsa. Arrivarono ancora più giù, e le tartarughe smisero di brucare.. Lei si lasciò portare. Lui la guardò come se volesse entrare nell’anima. Occhi liquidi, scuri.
Attraversarono una foresta viola : le alghe si inchinarono e i coralli cambiarono colore. Si fermarono dove la luce tagliata dall’acqua moltiplicava gli sguardi. Lui le chiese se voleva restare ancora. Lei scosse la testa. “Shukran,” disse lui e, accennando una melodia remota, tornò su quella barca dove era stato dipinto da un pittore antico.
“Grazie” rispose lei, poi pianse ma, in mare, le lacrime non si vedono.