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    Senza risposta

    Pensiero della domenica. Che invia Gabriella Larovere. Una riflessione di Ignazio Silone, termina con una domanda che, commenta Gabriella, rimane ancora senza risposta.

    Sapevo che Tolstoj era celebrato come un grande scrittore, ma non avevo mai letto niente di lui. Cominciato a leggere, andai avanti dimenticando il tempo e l’appetito. Ero turbato e commosso. Mi colpì soprattutto la storia di Polikusc’ka, quel tragico destino di un servo deriso e disprezzato da tutti […]. Come doveva essere stato buono e coraggioso lo scrittore che aveva saputo ritrarre con tanta sincerità la sofferenza d’un servo. Quella triste lentezza del raccontare mi rivelava una compassione superiore all’ordinaria pietà dell’uomo che si commuove alle disgrazie del prossimo e ne distoglie lo sguardo per non soffrire. Di questa specie, pensavo, dev’essere la compassione divina, la compassione che non sottrae la creatura al dolore, ma non l’abbandona e l’assiste fino alla fine, anche senza mostrarsi. Mi pareva incomprensibile, anzi assurdo, di essere arrivato a conoscenza di una storia come quella soltanto per caso. Perché non veniva letta e commentata nelle scuole? (Ignazio Silone)

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