Scavando nella Storia… e un grazie e Paolo Rausa, che scrive:
“E’ incredibile come, scavando nella storia, si riesca a far emergere tanti personaggi speciali, eppure normali. Come Francisco. Che è problematico, neurodiverso, dotato però di una forza interiore in/decifrabile. Come i pazzi presso gli indiani d’America, a cui il dio delle praterie, il totem, insuffla lo spirito divino e li rende eccezionali, a loro modo. ‘Da vicino nessuno è normale’, recita lo slogan di Olinda che organizza attività culturali e teatrali, nell’ex Ospedale Psichiatrico ‘Paolo Pini’ di Milano, una rassegna dove ognuno porta la propria diversità. Francisco ci insegna che la presunta minorità in realtà nasconde una ricchezza che si esprime in modalità diverse ma sempre significative. Come il santo dei voli, Giuseppe da Copertino (Le), un frate minore in tutti i sensi, non considerato, emarginato, che poi si eleva di fronte alla divinità che lo rende ammirevole ed eccezionale. Come nel film ‘Rain men’, l’uomo della pioggia (1988), dove un eccezionale Dustin Hoffman interpreta un neurodiverso, un autistico, che ha delle facoltà mnemoniche e matematiche impensabili. Francisco è della terra di don Chisciotte della Mancia, anche lui un po’ stranotto, che vuole combattere delle battaglie che sono nella sua mente in nome dell’amore per Dulcinea. Un cavaliere errante, come Orlando che impazzisce per una delusione d’amore. Vorrebbe essere amato da Angelica. che segue altre strade che non si incrociano con le sue. Insomma questi grandi eroi o personaggi sembrano un po’ strambi… In realtà sono posseduti dal fuoco sacro, sono demoni secondo l’accezione plutarchea di Socrate, i quali si elevano a metà strada fra la terra e il cielo. E ci tendono la mano perché anche noi ci possiamo elevare e guardare le cose dall’alto. Giungendo a consapevolezza al termine della vita quando don Chisciotte davanti al medico che lo visita confessa che ora finalmente può essere serio, perché l’unica cosa seria della vita è la morte, in qualche modo gettando un riflesso su quella bella poesia di Totò che livella finalmente le nostre paure e così tutti torniamo normali. Una lezione da non dimenticare e soprattutto da non sottovalutare…” Paolo Rausa