Un invito, al cinema, per “ADHD -Rush Hour” di Stella Savino, da qualche giorno nelle nostre sale cinematografiche. Un bel film- documentario- inchiesta sulla “sindrome del deficit d’attenzione e iperattività”… che è questione molto delicata che da tempo fa discutere e divide. Quando poco più di un anno fa ho conosciuto l’autrice, anche se per quel poco che si può conoscere con chiacchierata per telefono e intervista che ne è seguita ( per la rubrica che curavo su Radio Uno), mi è molto piaciuta la passione che traspariva dal suo tono, pur nella chiarezza e il rigore del suo racconto. E la passione per un lavoro che ha saputo mantenere costantemente rigore e chiarezza è quello che, vedendo il film finalmente approdato nelle sale, ho ritrovato. E non è facile tenere in piedi senza cadute un’ora e mezza di interviste e racconti e volti intrecciati insieme… toccando un argomento così controverso e delicato come quello del trattamento psicofarmacologico dei bambini, perché è con l’uso di psicofamaci che prevalentemente viene curato, sapete, chi viene riconosciuto “affetto” da questa sindrome. Stella Savino, documentarista, non è la prima volta che affronta temi scivolosi e complessi… (…)Per capire ha viaggiato e raccolto storie in Italia, ma soprattutto in nord Europa, Svezia, Inghilterra, e Stati Uniti… dove trova un centro estivo dove un gruppo di bambini cui è stata diagnosticata la sindrome viene seguito. La domanda che percorre tutto il lavoro è: “qual è la linea di demarcazione fra vivacità e iperattività e quando è davvero patologia.
Vale davvero la pena di vedere “Rush Hour”. Per conoscere fra l’altro i metodi di diagnosi, ad esempio… Per conoscere storie come quella di Lindsay, ad esempio, che segue solo la terapia farmacologica. Le piacerebbe, racconta, avere accesso ad altre terapie come quelle comportamentali, ma la sua copertura assicurativa non glielo consente.. e questo è un altro aspetto ancora… Fra l’altro negli Stati Uniti la cura farmacologica può essere in convenzione con il sistema sanitario… non lo è invece ad esempio una seduta di psicoanalisi… E in Europa? Il documentario apre anche qui una porta, l’accenno ad un fenomeno sommerso… oggi che c’è chi denuncia che con sempre maggiore frequenza il disagio dei bambini e degli adolescenti viene trattato con psicofarmaci… Stella Savino con il suo documentario ci fa entrare anche nei luoghi dove si svolge la ricerca, indaga, testimonia, solleva dubbi… e alla fine sarà difficile dimenticare volti e storie… Il suo lavoro non vuole dare risposte definitive, ma riporta tutta la complessità della questione i dubbi che sono anche del mondo scientifico. Insomma un’ora e mezza tutta vedere.
Parlando con l’autrice, mi era venuto naturale chiederle, ma lei, della questione della iperattività dei bambini, ad esempio, che idea si era fatta. Mi colpì molto la risposta… la sua perplessità per questi nostri bambini che esponiamo a stimoli fin da prima ancora che nascano… una volta, mi ha ricordato, le donne incinte sulla spiaggia, tenevano ben coperto, al riparo dei colpi dei raggi del sole i loro pancioni… come a lasciarli tranquilli, i futuri bambini, a cullarsi ancora un po’ avvolti nell’ombra… A margine, ascoltando, ho anch’io pensato, perché, prima di affacciarsi nel tempo della vita, non lasciare al riposo il tempo del riposo…