Potete legarmi mani e piedi
Togliermi il quaderno e le sigarette
Riempirmi la bocca di terra:
la poesia è sangue del mio cuore vivo
sale del mio pane, luce dei miei occhi.
Sarà scritta con le unghie, il sangue e il ferro.
la canterò nella cella della mia prigione,
al bagno.
nella stalla, sotto la sferza,
tra i ceppi
nello spasimo delle catene.
Ho dentro di me un milione d’usignoli
per cantare la mia canzone di lotta.
Mahmud Darvish
Aprendo a caso le pagine di una vecchia Scarceranda, agenda del 2014, che dieci anni fa mi aveva regalato Mario, ancora lui, Mario Trudu, l’eterno ergastolano… quanti doni… quante immagini, quante suggestioni… e nulla accade per caso, se proprio oggi, l’orrore di quanto accade in Palestina… della sua gente trucidata… è l’assalto all’ultimo ospedale in funzione a Gaza…