Per ricordare Pasolini… oggi che ancora nel ricordo muore. Ascoltando, mentre parla di un libro di duemila anni fa, cosa che lo “seccava molto”, se così gli sembrava di essere poeta ermetico…. mentre lavorava la suo “Vangelo secondo Matteo”. Ascoltando ancora le sue profetiche parole…
“Ho letto per la quinta o sesta volta in queste ultime settimane, il Vangelo secondo Matteo. (…) Seguendo le “accelerazioni stilistiche” di Matteo alla lettera, la funzionalità barbarico-pratica del suo racconto, l’abolizione dei tempi cronologici, i salti ellittici della storia con dentro le “sproporzioni” delle stasi didascaliche ( lo stupendo, interminabile discorso della montagna), la figura di Cristo dovrebbe avere, alla fine, la stessa violenza di una resistenza: qualcosa che contraddica radicalmente la vita come si sta configurando all’uomo moderno, la sua grigia orgia di cinismo, ironia, brutalità pratica, compromesso, conformismo, glorificazione della propria identità nei connotati della massa, odio per ogni diversità, rancore teologico senza religione”. Pier paoloPasolini, Il Giorno, 6 marzo 1963
Guardandosi un pò intorno, nella grigia orgia di cinismo …