Con il Natale di Ungaretti. A Napoli, il 26 dicembre del 1916. Sussurrando: “Non ho voglia, di tuffarmi, in un gomitolo, di strade. Ho tanta, stanchezza, sulle spalle. Lasciatemi così, come una, cosa posata, in un angolo, e dimenticata. Qui, non si sente, altro, che il caldo buono. Sto, con le quattro, capriole, di fumo, del focolare“. Forse, è lo stesso pensiero dello scorso anno, e dell’anno precedente ancora. Ma la preghiera è ancora la stessa. E le capriole, di fumo, più di quattro, ancora invadono, fantasmi, il focolare.