Affidato questa volta ai versi di un poeta… Rainer Maria Rilke… da un libricino che un’amica giusto ieri ha regalato… dunque, Giorno d’autunno…
“Signore: è tempo. Grande era l’arsura. /Deponi l’ombra sulle meridiane, / libera il vento sopra la pianura. /// Fà che sia colmo ancora il frutto estremo; concedi ancora un giorno di tepore, / che il frutto giunga a maturare, e spremi / nel grave vino l’ultimo sapore. /// Chi non ha casa adesso non l’avrà. / Chi è solo a lungo solo dovrà stare, / leggere nelle veglie, e lunghi fogli / scrivere, e incerto sulle vie tornare / dove nell’aria fluttuano le foglie. ”
Anche la copertina del libricino ha il colore dell’autunno, l’autunno schizzato dell’arancio caldo dei frutti del loto… E ben venga allora, questo autunno, a soffondere le luci, a preparare al tepore dell’inverno… prima che arrivi aprile, a risvegliare, come diceva altro poeta, le sopite radici... crudele, come sempre…