Sembrava, chissà perché, forse, solo l’idea confinata in qualche cittadina del profondo nord. Invece… bastava guardarsi intorno. Ed eccola qui. La panchina dove è vietato, impossibile, sdraiarsi. La panchina… anti-barbone? anti-immigrato? … Comunque “anti”, che non accoglie ma espelle, e se pure concede che vi si possa fare una sosta, che si tratti, per carità, di un corpo a spalle erette, ben irrigidito nella postura dell’uomo seduto… Panchina, dove è possibile sentirsi soli, se non rattrappiti, anche se si è in due, così ben separati dal rigore del bracciolo centrale, perché non ci si mescoli, non si faccia confusione… che poi è forse l’immagine più vera di questi tempi tristi…. Una panchina, a Roma, in piazza Cola di Rienzo. A due passi dal busto, messo proprio lì dietro, di Totò. Il Principe, Antonio De Curtis… “ma mi faccia il piacere... !“… non lo sentite?, vergognandosi, di noi, sussurrare…