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    Morire di pena

    E a proposito di Morire di pena, Vittorio da Rios ci manda questa riflessione che volentieri pubblichiamo…

    “Grazie a Francesca, Sandra, e gli altri autori e autrici di questo libro, che vedrò presto di leggere.

    Sempre quando il pensiero cade sul sistema attuale giudiziario e carcerario, mi sovviene alla memoria mia madre, non solo in quanto donna e madre, ma per quanto ha saputo trasmettermi lei, terza elementare avendo dovuto abbandonare le scuole durante la tragedia della Prima guerra mondiale, in fatto di diritto e di cosa si intende realmente per reato. La sua era l’espressione più alta della grande civiltà contadina.

    Se ci fosse sempre, mi rammentava, un reale Stato di diritto dovrebbe processare Post Mortem i criminali che mandarono al macello quasi 700,000 contadini e altrettanti ne rimasero vittima di irreversibili ferite al fisico e allo spirito. E ne elencava i nomi Il Re Vittorio Emanuele terzo un inietto. i generali tra i primi Cadorna un Macellaio criminale. Primi ministri, ministri, sistema bancario e industriale, molti intellettuali,ecc. Era rimasta orfana a 6 anni di mamma per effetto dello sfollamento dopo la catastrofe di Caporetto. Si ha una reale statistica di quante donne sono morte in quel periodo da violenze, di stenti e setticemia? Mia madre aveva intuito quale fosse il vero reato autentico criminale che ha condizionato e condiziona la vita di milioni di creature umane: Il reato Istituzionale. Mi diceva fin oltre la soglia dei ottant’anni che se fosse applicata la Costituzione in modo particolare l’articolo 3 non servirebbero eserciti di avvocati, educatori, e educatrici ,guardie carcerarie, tribunali, giudici., e soprattutto le “gabbie” come lei chiamava le carceri.

    E ora? Qualche settimana fa chiesi a un caro amico docente di filosofia e sociologia del diritto in una prestigiosa università, se alla fine della lezione, più o meno un’ora, informava i ragazzi che lo hanno ascoltato, che mentre lui discorreva dei maestri del diritto, erano morti per fame 300 bambini uno ogni 12 secondi, 7200 in 24 ore. Ma non basta: 900 milioni di esseri umani sono ridotti alla fame. oltre 3 miliardi di creature vivono con meno di due Euro al giorno, e il sistema ne assassina per fame 27-30 milioni ogni santissimo anno. Ma non basta ancora: 2 miliardi di donne bambini uomini vivono in baraccopoli. Vi sono oltre 100 milioni di sfollati da guerre e massacri; sono circa 40 i conflitti nel mondo con decine di milioni di morti: come con passione etica civile sempre denuncia Alex Zanotelli. Ma non basta ancora: a creare questa catastrofe sociale-umanitaria è il fatto che il 10-12% della popolazione del Pianeta, a maggioranza “tribù bianca” consuma e si pappa il 90% della ricchezza prodotta, che crea quello che un grande giurista Luigi Ferrajoli per primo ha definito I CRIMINI DI SISTEMA!

    Se non si investe in cultura autentica e formativa che vada a destrutturare radicalmente le cause per cui un essere umano varca la soglia di un carcere gli scenari attuali scandalosi ed inumani che oggi esprime, il sistema giudiziario-carcerario italiano sarà sempre più invivibile e degradato. Eppure abbiamo avuto grandi maestri, ne cito una forse il maggiore da quando si è andati a costruire la civiltà del diritto. Gaetano Filangieri autore della “Scienza della legislazione“. Il primo libro lo dedica alla formazione degli individui, alla loro cultura, al rispetto delle regole per una civiltà superiore oltre le barbarie fin qui perpetrate. Morì a 35 anni Filangieri e visse nel 1700. Il lavoro oggi è enorme con scenari drammaticamente inediti e il rafforzamento dei CRIMINI DI SISTEMA ISTITUZIONALIZZATI. Che determinano intollerabili sperequazioni sociali e riempiono le “GABBIE” di poveracci e i figli dei poveracci, che provengono dalle contrade italiane, e da Continenti che noi stessi abbiamo fino ad oggi rapinato derubato, violentato,impestato della nostra tecnologia.

    Vittorio da Rios

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