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    Maree…

    Dalla riva dell’amore la storia di Marco, bambino disabile, come  la sua mamma, Elena Skall,  la racconta  ne “La scala dei Miracoli”, dell’editrice Alieno. Il racconto di due vite intrecciate, la sua e quella del bambino che ha adottato. Marco, le spiega una dottoressa, è affetto da tetraplegia distonica… mamma Elena immgina che la dottoressa mentre le comunica la diagnosi, si chieda “ma chi glie lo ha fatto fare?”. Chi glie lo ha fatto fare? Ma lei, assicura, questa domanda non se l’è mai fatta. Marco è nato alla sua vita nel momento in cui l’ha incontrato, così, normalmente, come normalmente c’è chi partorisce. E da subito ha cercato di restituirlo alla vita. Finché un giorno … “per la prima volta si sentiva davvero importante per qualcuno. Così le scoperte furono tutte sue: scoprì di poter giocare , di poter rivivere, con il mio aiuto, le storie meravigliose della sua fantasia che fino a quel  giorno erano state solo pensieri sfuggenti. Sul lungo tavolo della cucina  orsi e cavalli si rincorrevano, nascevano case, fiori giardini, volavano aerei in un cielo di nuvole. Tutto per Marco, anzi oe rnoi due insieme. Era stupendo…” E poi un giorno legge nei suoi occhi la parola Mamma. E’ una delle pagine più belle… Una storia per capire che il rapporto madre-figlio nasce nel momento in cui ci si riconosce e questo, per chiunque, può avvenire in un qualsiasi momento della vita. E non c’è bisogno di un parto per la nascita di un patto di sangue… Una delle cose che colpiscono di più nel libro è l’emozione di due grandi occhi neri, attraverso i quali passeranno, per mamma Elena, le gioie della sua vita… Pagina dopo pagina, racconta le conquiste,  i momenti disperanti, anche, ma c’è di fondo una tenacia assoluta, e ci si chiede se sia più forte la sua, di tenacia, o la voglia di vita di Marco. Ma la risposta è che forse la tenacia è di entrambi, e della stessa forza, ed è questa la cosa che forse li ha fatti riconosceree legati per sempre. Una delle parti più affascinanti, il racconto del non facile ingresso nel mondo del linguaggio. Uno dei momenti più difficili, perché nessuno per alcuni anni si era accorto che Marco fosse sordo, e perché neppure, Marco, può muovere la bocca per pronunciare parole. Ma controlla il muscolo della lingua, e con questa inventa un linguaggio tutto suo, fatto di “linguacce” che presto insegna a chi gli è vicino, e con questo ancora comunicano… Enlo, l’uomo che dondola, l’uomo magro… Gli amici che compaiono in questa storia hanno nomi fiabeschi… e l’uomo magro è il papà di Marco, che con mamma Elena ha condiviso la scelta dell’adozione, ma che a un certo punto, è uscito dalla loro vita… La vita… E cos’è la scala dei miracoli? La Scala dei Miracoli è una scala “materiale” che, in una casa a più piani, per alcuni anni s’è dovuta ogni giorno affrontare. La Scala dei Miracoli è, anche, la scala composta di gradini che, giorno dopo giorno, mamma Elena e Marco hanno salito, per conquistare la vita. La Scala dei Miracoli c’è ancora oggi. Per andare avanti, conquista dopo conquista. Un salire che,  assicura Mamma Elena, ha ancora del miracoloso.

    Questo libro inaugura la collana “le maree”, diretta da Gabriella La Rovere, un invito a conoscere esperienze di vita che incontrano la malattia, e viaggiare attraverso le emozioni che ne nascono….   Le maree, ci ricorda La Rovere, sono un evento naturale… e la vita, tutto un susseguirsi di alta e bassa marea… Buona lettura.

     

     

     

     

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