Me l’ha mandata dal carcere di Oristano Pasquale De Feo, mio amico di penna con cui da anni scambiamo parole… sempre ricche di riflessioni e suggerimenti di letture…
“Se dovessi morire fa che io sia un racconto”, è l’ultima poesia di Refaat Alrareer, poeta e intellettuale palestinese, che aveva fondato il progetto “We are not numbers”. Anche i poeti muoiono a Gaza. Alrareer è stato ucciso durante un bombardamento “mirato” nella striscia di Gaza…
Se dovessi morire,
tu devi vivere
per raccontare
la mia storia
per vendere le mie cose
per comprare un po’ di carta
e qualche filo,
per farne un aquilone
(fallo bianco con una lunga coda)
cosicché un bambino,
da qualche parte a Gaza,
guardando il cielo
negli occhi
in attesa di suo padre che
se ne andò in una fiamma
senza dare l’addio a nessuno
nemmeno alla sua stessa carne
nemmeno a se stesso
veda l’aquilone, il mio
aquilone che tu hai fatto,
volare là sopra
e pensi per un momento
che un angelo sia lì
a riportare amore.
Se dovessi morire,
fa che porti speranza
fa che sia un racconto!
Ringraziando Pasquale, che mi ha fatto conoscere questi versi… Pensando all’immenso racconto che Refaat Alrareer è diventato… guardando i suoi dolcissimi occhi.. che ancora dicono “non siamo numeri”…