La strage degli animali, a nostro uso e consumo… La riflessione di Vittorio da Rios, chiama in causa innanzitutto le donne…
“Forse noi non abbiamo ancora molta consapevolezza di cosa sia in realtà l’ominide contemporaneo. Cioè cosa noi siamo ancora in questo inizio di terzo millennio. Un agglomerato di molecole e neuroni ancora in fase di lavorazione per produrre, così si spera, l’ominide adulto finalmente. Poiché quello attuale è ancora nella fascia infantile, pre- sapiens. Questo è bene averlo sempre presente onde evitare di darci eccessive considerazioni immeritate. Basti pensare che ancora si invoca Dio in ogni dove e luogo e lo si recita pregando per chiedere aiuto e perdono, a garantirci il “paradiso eterno a morte avvenuta”. Cioè si invoca quel Dio “nostra tragica proiezione”, come lo ha definito Ernesto Balducci, il pantocrato Dio verticale e assoluto sommo carabiniere del cosmo padrone del tutto da cui derivano i più grandi cataclismi le più criminali violenze e tragedie della storia della umanità. Per una maldestra interpretazione che si è fatta della narrazione che ha costruito l’antico testamento, l’ominide può disporre a piacimento delle cose create dal buon Dio in sette giorni. Quindi la totale sottomissione e disponibilità di servirsi di cose e animali. Quindi sulla terra l’ominide può disporre di tutto a suo piacimento, animali e arbusti compresi. Non intendo ora inoltrarmi in disquisizioni di natura filosofica e antropologica, quanto relative alla scienza etologica. E a ragion di questo trovo a dir poco sconcerto da indignare per quello che la carissima Francesca ha descritto. “L’olocausto dei visoni”. Ma al di là dello sterminio di un numero cosi rilevante di questi animaletti, per motivi di “salute pubblica”, vi è da fare una considerazione: ma perché stavano in gabbia? Perché vengono allevati con sistemi altamente intensivi? Per il valore del loro manto? Certo che sì. E allora comunque la soppressione è cosa inevitabile. E’ recente la notizia della soppressione per asfissia tramite introduzione di gas nelle gabbiette dove vivono per alcuni mesi o qualche anno i Visoni, praticata in alcuni allevamenti italiani. Ma chiediamoci una cosa fondamentale allora: non c’è altro sistema di vestirsi per un numero cospicuo di ominidi se non utilizzando il manto di questi innocui e simpatici animali? Mi sono un po’ documentato: un capo di pelliccia di visone costa diverse migliaia di euro, e le borsette centinaia e centinaia sempre di euro, e ci sono una infinità di ominidi che le comprano e allora di cosa parliamo? Dura da tempo la lotta delle organizzazioni anti vivisezione e contro lo sfruttamento dei visoni a fini speculativi e del profitto. Per abolire queste forme di allevamento si è fatto qualcosa? Amareggia che a indossare i capi di pelliccia di Visone sono a maggioranza donne. La vogliamo smettere con questa ipocrisia egoista, con questa moda oscena di vestirsi che è emblematico esempio del nostro crudele infantilismo? Grazie Francesca Un caro saluto” Vittorio da Rios