Una involontaria coincidenza col dramma di Alex Zanardi sulla sua handbike nel Senese. Oggi che comunque giugno ci sbalza dentro l’estate..Oggi che giugno ci sbalza d’un colpo dentro l’estate…E ci stiamo interrogando e appuntiamo regole e consigli per liberare nel sole il nostro tempo e i nostri spazi… adesso che forse una vaga idea ce la siamo fatta di cosa significa avere intorno un mondo poco accessibile… un pensiero a tutte le persone “affette”, come diciamo come fosse un virus anche quello, da una qualche disabilità, per le quali è spesso tanto difficile accedere al mondo… Occupandomene, in passato, mi è molto servito per abbattere qualcuna delle mie barriere mentali (tutti ne abbiamo, anche se inconsapevoli).
“Noi pensiamo che il mondo sia diviso in abili e disabili… – mi diceva Fabrizio Vescovo, architetto che ha passato la vita a pensare città e spazi “amichevoli” per tutti- ma disabili lo siamo tendenzialmente tutti. Spesso è il nostro modo di concepire e strutturare il mondo che crea barriere”. Già, il concetto di accessibilità è ben più ampio di quello che normalmente intendiamo. E non c’è bisogno di essere gravemente ammalati… basta guardarsi intorno…, basta, ad esempio, in questa società sempre più vecchia, pensare a chi con il tempo trova sempre più ostacoli ai suoi affaticati passi… (che è cosa che prima o poi riguarderà ciascuno di noi).
Ne ho incontrate di persone, come Fabrizio Vescovo, straordinarie, straordinarie per la determinazione nel fare il possibile nel creare i presupposti per rendere ordinaria la vita per tutti, ma proprio per tutti. E, una delle parole d’ordine dell’architetto che da qualche mese ci ha lasciati, trasformare i vincoli in opportunità…
E giusto ora che è tempo di vacanze, ho rincontrato sulle vie del web una persona che questo precetto ha ben seguito, il fondatore e presidente di Village for All, una rete per il turismo accessibile. Roberto Vitali, persona che ha trasformato l’incidente che da giovanissimo l’ha messo su sedia a rotelle in una grande opportunità… Da più di un quarto di secolo lavora a progetti per aiutare gli altri, a pensare luoghi senza ostacoli, per chiunque, e li ha pensati a cominciare dalle vacanze…
Anche lui proponendo una sorta di rivoluzione copernicana, parlando di vacanze per chi ha una disabilità non come un lusso ma come un diritto… fra l’altro chiaramente definito nel codice del turismo nel quale qualche anno fa è stata introdotta una norma che sancisce “il diritto per le persone disabili di fruire dell’offerta turistica, in modo completo e in autonomia, esattamente come tutti gli altri cittadini, perché impedire il diritto di fruire l’offerta turistica è atto discriminatorio”.
“Uscire insomma dall’idea che un disabile sia persona da accudire, ma pensarlo piuttosto come un cliente da soddisfare e, soprattutto, una persona e non un malato”.
Così è nato dodici anni fa “Village for all”…
Quando ho avuto modo di sentirlo la prima volta per un’intervista, una decina d’anni fa, era stato davvero stupefacente ascoltarlo… l’entusiasmo con cui parlava della prima rete messa in piedi, dei primi villaggi che hanno accolto le sue idee… delle corse avanti e indietro per l’Italia, per verificare, consigliare, confrontare, progettare modifiche…
Tanta strada fatta negli anni… Vitali, fra l’infinità di cose, è stato membro della Commissione sul turismo accessibile del Ministero del turismo, consulente dell’Inail, ha portato l’esperienza di Village for All ai mondiali di calcio del 2014, in Brasile…
E’ stato davvero interessante seguirlo nelle sue corse fra terra e mare… e non parlo solo di spazi fisici, perché, spiega sempre, “da abbattere non sono solo le barriere architettoniche, ma anche quelle culturali”… Per questo, ad esempio, sono stati pensati anche corsi specifici per il personale…
E dio solo sa quanto ce ne sia bisogno… solo nel dicembre scorso, avrete letto, la triste vicenda delle famiglie respinte dall’albergo dove avevano prenotato per il Capodanno, appena sentito parlare di autismo. Fra le scuse della direzione, fra l’imbarazzante e il patetico, “non siamo attrezzati”…
Un problema culturale, e che dire… se l’ideale di persona che abbiamo in mente è “di robusta e sana costituzione, benestante, carnivora e magari di razza bianca…”, tutto il resto sembra appartenere a un mondo malato, e allora, diciamo la verità, disabili si è piuttosto in tanti…
“Non di sole persone con disabilità evidenti e riscontrabili (problemi motòri, sensoriali, cognitivi o di salute in genere) è necessario parlare- spiega Vitali – ma del più ampio e generico mondo dei bisogni, da allargare quindi anche, ad esempio, a persone che abbiano difficoltà alimentari, come la celiachia o l’intolleranza ad alcuni alimenti… E ancora, ci sono le persone che “si stancano” a camminare a lungo, per patologie o per età, senza dimenticare le cardiopatie, le allergie, i bambini, gli anziani, le mamme che spingono i passeggini e tanti altri ancora che esprimono bisogni specifici…”
Ed ecco che da alcuni anni viene messa a disposizione di tutti una guida sull’accessibilità, dettagliatissima, che percorre la penisola e, con un salto sull’Adriatico, si affaccia fino in Croazia… ( scorretela, e vedrete… https://www.villageforall.net/it/guide/ )
Ma non mi fraintendete, Village for All non “vende” a turisti, cliente è la struttura di cui Village for All si fa garante, regalando informazioni che nessuno è in grado di dare in un quadro così complesso e completo.
“La scelta di offrire gratuitamente questo servizio nasce dalla convinzione che sia necessario diffondere informazioni che vanno a vantaggio di tutti”. Anche se solo un campeggio ci si può permettere…
Informazioni e indicazioni che, pensateci, potrebbero essere “illuminanti”, in questo momento difficile, per le strutture in cerca di turisti (la domanda potenziale solo in Italia è di circa 10 milioni di turisti disabili), che vogliano partecipare a progetti di inclusione sociale … avendo chiaro che fondamentale è la condivisione dei valori fondanti del progetto, la convenzione dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità, il codice mondiale di etica del turismo, il manifesto per il turismo accessibile…
Insomma, salutando quest’estate, che da tanti ostacoli ci liberi, l’augurio è che nessuno, ma proprio nessuno, sia “costretto ad essere “turista per caso”…
Perché al Gatto Randagio tutto questo piace molto? Perché è un tassello importante nella costruzione di un mondo che sarebbe bello sapere al servizio delle persone… E tutti sappiamo quanto spesso è purtroppo vero il contrario…