Oppure è tutta in quella brevissima frase sospesa: non ancora…. Pronunciata da lei, a lui che le punta contro la pistola. Lui che sapeva di essere odiato da Dio che invece, sapeva, amava lei. “Ma nello sesso istante, davanti all’enormità che significava per me essere il suo carnefice, presi una decisione: mi sarei sparato un colpo mortale non appena lei fosse caduta, ma in modo che il mio corpo si accasciasse sul suo, e così saremmo rimasti per sempre insieme; e non era una cattiva idea, dopo tutto. Quando, spinto da un improvviso desiderio di passare all’azione, estrassi la rivoltella, lei non si mosse; soltanto le sue labbra inaridite mormorarono così mi parve: ‘Non ancora…’ ”
La vertà, sull’amore, nello spazio che si è aperto nella sospensione dei puntini? Con Shiel, ne La nube purpurea, tutto lo spazio del tempo necessario per far rinascere l’uomo, che la nube appunto, annunciata dal sapore di mandorle amare, era quasi riuscita a sterminare.