E i disegni di Mario Trudu saranno in mostra domenica 9 giugno ti invita domenica 9 giugno al forte Larino di Lardaro, comune di Sella Giudicarie, alla quinta edizione della “Giornata del Disertore”. Grazie all’Associazione culturale Doc che dà l’appuntamento per la Giornata del disertore.
E spiega: “L’idea di questa giornata è nata cinque anni fa come risposta alle numerose commemorazioni per il centenario dell’inizio della prima guerra mondiale, per rispondere alla retorica ufficiale e istituzionale che vaneggiava di un popolo intero che si lanciò spontaneamente al sacrifico e che tendeva a fare delle persone vittime di una truce fatalità, un triste destino, mettendo in ombra così le reali responsabilità di chi quella guerra la volle e la complicità di chi tuttora la santifica e mistifica la pace che ne conseguì.
Quella fu la pace dei responsabili che buttarono masse di contadini e operai a scannarsi a vicenda in quell’inutile macello, i quali uscirono rafforzati anziché indeboliti.
Loro la chiamarono pace, pace gloriosa se non vittoria a detta di industriali e sparuti patrioti, pace fatta da milioni di mutilati, traumatizzati, orfani, vedove, internate, sfollati, diseredati, figli di violenze e razzie. Una pace che, ieri come oggi, ha bisogno di una guerra di quando in quando.
E da queste riflessioni iniziali è cominciato il nostro percorso che ci ha portato a considerare la diserzione oggi.
Ci furono anni addietro persone che pensavano che il futuro andasse dritto verso un mondo senza eserciti e frontiere ignorando che la pace in cui vivevano non era altro che ciò che altri chiamano pace.
Una pace che quando la situazione sociale economicamente peggiora mostra il vero volto.
E vediamo così erigere frontiere militarizzate per bloccare le persone e bucare le montagne per trasportare merci, polizie che entrano nelle scuole come educatori, decine di missioni di “pace” (per proteggere interessi privati), controlli sempre più invadenti, stimolo costante costruzione di nuovi spauracchi ed un attacco sempre più pesante al dissenso.
Così l’anno scorso abbiamo portato delle testimonianze di chi oggi si oppone a chi promuove la guerra o alla presenza militare in Italia, come accade in Sardegna con intere aree occupate militarmente o di come l’economia di guerra si stia estendendo sempre più contaminando l’economia e le università che, diversamente dalla loro funzione formativa o di fabbrica di idee, stanno diventando delle fabbriche di morte, progettando le più avanzate tecnologie militari.
Il percorso è in continua evoluzione e quest’anno vogliamo intendere la diserzione con un’accezione più ampia, non limitata alla guerra o alle questioni militari ma estesa alle diverse forme emancipazione della società.
Diserzione ritrovata nelle vite e nell’impegno di chi non si rassegna e si schiera dalla parte della giustizia, quella vera, non mediata da leggi, posizioni privilegiate e concetti precostituiti ma misurata ogni giorno sulle cause e gli effetti della vita reale.
Dalla diserzione civile, con riflessioni legate alla lotta di emancipazione delle donne rispetto all’idea patriarcale della famiglia e della società e non solo, alla questione anti-specista, a chi intende un mondo di liberi e uguali indipendentemente dalla presunta specie di appartenenza, gettando lo sguardo su questioni antropologiche e contro culturali.
Ma anche portando all’attenzione il tema delle carceri e dell’ergastolo ostativo, il fine pena mai o peggio fine pena 9999, che snatura qualsiasi tipo di umanità o di riabilitazione della pena dando massimo sfogo allo spirito vendicativo dello stato.
Non abbiamo alcuna pretesa di presentare verità, ma tanti argomenti che ci possano portare a delle riflessioni diverse e sempre più costruttive.”
Il programma di domenica:
La giornata inizierà alle 09.00 con una camminata sulla linea del fronte, dal forte Larino al forte Corno.
Dalle 13.30 tavola rotonda e dibattito “oltre ogni frontiera per una liberazione totale”.
Durante il giorno, laboratorio per autoproduzione di sapone, esposizione delle opere e delle riflessioni di Mario Trudu, ergastolano al regime ostativo, rinchiuso in carcere fino alla fine dei suoi giorni che attraverso i suoi disegni, e i suoi ricordi disertando dalle leggi che lo vorrebbero sordo cieco e muto, fa uscire da quella gabbia una forte voce di libertà.
Dalle 16.00 musica con i Senza Resa, Vandelia e Centro Malessere.
Per tutto il giorno servizio bar e panini.