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    Il segreto del giardino

    Non sono particolarmente esperta di letteratura per ragazzi, e se vado in giro qua e là a parlare anche di libri è perché, sapete, mi occupo di detenzioni e di tutto quello che vi gira intorno, anche e soprattutto di libri che dal carcere vengono. Ma anche confrontandomi col mondo del carcere ho capito quanto sia importante quel che si incontra, o non si incontra da ragazzi, come una buona lettura ad esempio, a cominciare dalla fiabe nelle quali c’è tutto, ma proprio tutto il bagaglio che ci serve per affrontare la vita… ne ho lette molte e continuo a leggerne nonostante l’età…
    E molto mi è piaciuto leggere “Il segreto del giardino”, racconto di Ginevra Diletta Tonini Masella, che so ora candidato al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2024.
    Ginevra… che con la sua deliziosa famiglia abita nella mia palazzina. Condominio prezioso, il nostro, come d’altri tempi, il cui cuore è un bel giardino. I bambini che vi giocano lo hanno un giorno battezzato “il giardino segreto”…

    “Il segreto del giardino” è dunque il titolo del libro. Ginevra gioca con le parole, già così dichiarando che il racconto è ambientato in questo luogo, che non è esattamente questo luogo (il pensiero va alle fiabe della tradizione Armena, che iniziano con “c’era e non c’era una volta”…). Per i nomi dei personaggi ha scelto nomi delle persone che questo spazio hanno attraversato e ancora attraversano, ma non sono esattamente loro… Così il portiere del racconto non poteva che chiamarsi Pino, anche se nel libro è il vecchio burbero signore che il nostro Pino non è. E i ragazzini non potevano che avere i nomi dei ragazzini che qui abitano… E’ comunque, come mi ha detto Ginevra, un omaggio a tutti.

    E si narra di una giovane famiglia, papà mamma e due ragazzini, si trasferisce in un condominio al cui centro c’è un giardino inaccessibile, i cui cancelli qualcuno tiene ben serrato… e figuriamoci se i ragazzini possono accettare che un cancello sbarri loro la strada…
    Che non è la storia del nostro condominio, ma è la storia del nostro condominio… Perché dovete sapere che quando una ventina d’anni fa siamo venuti ad abitare qui, l’accesso al giardino centrale era sbarrato da un cancello, era solo un “vivaio”, si diceva, e noi già adulti, presi dal lavoro e impegni vari, non ce ne siamo molto occupati. Ma poi siamo stati ben contenti quando sono arrivate giovani coppie che l’hanno fatto riaprire per tutti, e ora in primavera risuona della voce, che è un vero piacere, di tanti bambini…
    Molto riassumendo (ma i piani di lettura non sono pochi), ne “Il segreto del giardino” all’inizio si fronteggiano i giovanissimi e i vecchi. Vecchi con V maiuscola… vecchi chiusi in se stessi, gelosissimi di questo che era “il loro” giardino e vorrebbero inviolato, senza questi piccoli intrusi schiamazzanti. Ma poi, dopo una serie di intrighi che non vi dico, una nel cuore del giardino piccoli e grandi si incontrano e tutto si scioglie… Gli uni si incuriosiscono agli altri… Gli anziani raccontano il loro passato, che è Storia, storie del tempo della guerra (e anche qui non credo sia tanto lontano dal vero. Nel mio appartamento c’è una finestra murata, e ho sempre pensato fosse stato nascondiglio, perché no, di un partigiano). E i ragazzini ascoltano attenti e incantati…
    E’ il miracolo della trasmissione del sapere… Cosa purtroppo rara in questa società in cui tutto sembra fratto, dove il sistema consumistico nel quale siamo intrappolati ci ha tutti divisi in categorie, soprattutto d’età, come vasi poco o nulla comunicanti. Certo c’è una legittima ricerca di spazi personali (ai miei tempi si inveiva contro i “matusa”…) ma mi riferisco a quella chiusura, quella frattura che impedisce la trasmissione di un sapere che non è solo un fatto di nozioni, ma trasmissione del senso della vita, nel senso più profondo, nel bene e nel male…
    E questa mi è sembrata la cosa più bella che insegna il libro di Ginevra, l’importanza dell’incontro tra generazioni.
    Insomma, un bel racconto, omaggio anche al nostro giardino che parla di libertà: libertà di giocare, di correre, di gridare… Che è cosa impagabile in un mondo sempre più ostile agli spazi di libertà, ai bambini, spesso, anche… E non è un caso che lo spirito guida che attraversa le pagine sia un bel gatto…
    Ah! in questo libro si intrecciano più segreti. Oltre quello del giardino, anche il segreto che papà e mamma svelano alla fine: la prossima nascita di un fratellino, che è ancora sguardo e augurio per il futuro.
    Ancora una suggestione. Lo scrivere vero nasce sempre da un’urgenza. Come questo racconto di Ginevra. L’avevo capito il giorno che mi ha detto quasi in un sussurro “sto scrivendo” e le si sono illuminati gli occhi… la stessa luce di alcuni giorni fa di quando mi ha detto che ne sta scrivendo un altro. E aspettiamo la sorpresa. Intanto infiniti auguri per i giorni dello Strega


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