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    Il lusso di sognare…

    A proposito di rom, e di persecuzioni. Appena terminato di leggere un libro che sembra struggere fin dal titolo. Forse sogno di vivere. E dal sottotitolo. Una bambina rom a Bergen-Belsen. Rievocata, la bambina che è stata, da Cenija Stojka, cinquant’anni dopo. Ritrovando le parole della bambina di allora. Le parole dello stupore di fronte a una quotidianità fatta di violenze, di fame, di tormento, di immagini di morte che non si posso immaginare. Stupore rimasto intatto, cinquant’anni dopo, e non c’è traccia, nel racconto, di odio. Semplicemente un narrare lucido e ostinato, per chiedersi e chiedere, ancora: come è stato possibile? E testimoniare la volontà di vita. Pagine di una cantatrice, che come in un lamento senza lamento culla il ricordo di quei giorni, di lei, della sua mamma… Le sue parole, più di qualsiasi commento: “La cosa peggiore per noi era l’arrivo dei treni alle tre di notte. Senti quello stridore di freni e senti come camminano gli esseri umani, come vengono incalzati dai kapò e dai soldati coi cani. I cani guaiscono, il rumore sale fino al cielo. Poi senti come i loro vestiti strisciano sul terreno, come si preparano per entrare nel crematorio. Poi, per un po’, non senti più niente. Poi c’è solo silenzio, capisci? E poi, all’improvviso, soffia un alito di vento e l’odore penetra nella baracca. E mia madre ha sempre detto: – Tra gli ebrei ci sono sicuramente pure rom. Dove saranno le tue nonne?”… “Spesso la mamma mi ha detto:- Se vuoi morire Ceija è semplicissimo. Ci sdraiamo, siamo così stanche che ci addormenteremo facilmente e dormendo ce ne andremo. Non abbiamo bisogno d’altro, bambina mia. Ma poi non vedrai più né Mongo, né Karli, non la Mizzi né Kathi, che forse però saranno ancora vivi! Forse!- In quel momento è nata la tua forza di volontà e hai guardato dove fosse un po’ d’ortica, dove sul mio albero fosse spuntata una foglia…”. E verrebbe da citare ancora e ancora pagine. Della storia di un popolo che, ricorda Moni Ovaia proponendolo per il Nobel per la pace, non ha mai fatto la guerra a nessun altro popolo.

    Forse sogni di vivere, Ceija Stojka – Giuntina, 2007

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