Ancora, tornando. Ripensando alla piccola chiesa di Santa Maria di Castellabate, e alla sua santissima protettrice. La Madonna del Mare. La cui casa non poteva che posarsi lì, sul limite della spiaggia, con la sabbia che arriva d’estate bollente fino alle sue mura e d’inverno, immagini, vi arriva anche l’acqua gelida delle mareggiate. Appena più a sud, della casa dell’altra Maria, quella che è arrivata addirittura da Costantinopoli, su un’onda che l’ha sospinta fin sul promontorio di Agropoli, e lì l’ha lasciata, a proteggere la vita dei marinai. Sicuramente dall’una all’altra casa, quella lassù in alto, questa quaggiù in basso, le due Marie si parlano. Magari la notte di nascosto s’incontrano. E quando tutto si sono dette della giornata della loro gente, si scambiano, ne sono certa, il racconto di fiabe. Ne ho letta una anch’io, nel libro trovato aperto sul leggio della chiesa sulla spiaggia, nella piccola navata di destra, quella dell’adorazione. Parlava di Gesù che, seduto in riva a un lago, circondato da tanti bambini, iniziò col raccontar loro una fiaba… C’era una volta...