Un pensiero, per quest’alba di luglio, con una poesia di Grazia Frisina. Parole, come un volo, sul confine dell’acqua.
“Non ci sono colori / a raccontare la mia giovinezza / ma solo l’odore freddo delle corsie / la voce senza sguardo / di pareti irraggiungibili. /// Nessuna terra / sentivano i miei piedi / né polvere / né pioggia / né erba. /// Eppure è venuto il sole / a squarciare il giorno / a ricamare con fili di luce / il lamento delle mie cicatrici. /// La mia stanza ha scoperchiato / il soffitto della notte / ha aperto le sue ali all’alba / e ho ascoltato / il canto della mia pelle / l’onda voluttuosa delle parole / e l’incanto supremo del volo.” Parole, come un volo di cigno, dunque, dalla raccolta Dell’imperfetto sentire, di Grazia Frisina. Primo premio, nel concorso indetto dalla UILDM di Ottaviano, “Io esisto”.