Gatto randagio, nelle sere d’estate, passa il tempo fra i tavolini del bar sotto casa. In genere ritorna un po’ rinfrancato e a volte persino divertito. Ma l’altra sera mi è comparso davanti agli occhi tutto affannato e aveva una gran fretta di raccontarmi la conversazione che aveva appena ascoltato, e borbottava: ma che storia è questa? Che paese è mai questo?!
Si stava discutendo, mi ha detto, al bar, del compenso di undici e più milioni di euro per un conduttore della tv cosiddetta pubblica del quale non ricordava il nome, ma abbiamo tutti capito… Ecco quello che ha ascoltato… Perdonate illazioni e ipotesi strampalate… ma queste sono chiacchiere da bar…
-Ma caro mio, il mercato è mercato..
-Ma quale mercato? E che fa, le uova d’oro? Credetemi, è stato un gioco al rialzo un po’ truffaldino… anzi, questa pseudo-trattativa assomiglia tanto a un giro di mano a poker con bluff…
-Date retta a me, mi sembra solo una maldestra bugia, per coprire l’accordo fra amici di salotto, che i suoi signori- protettori di riferimento, questo bravo conduttore ha pure lui…
– Compagni di merenda, direi…
-Attento alle parole, che ‘compagni di merenda’ evoca omicidi, e dei più oscuri…
-Bèh anche qui mi sembra sia stato commesso un bel delitto. E’ stata uccisa la decenza. Un delitto perfetto, sembra, ma, cari miei, non ci si sbarazza mai facilmente dei cadaveri. Sherlock Holmes docet: in ogni crimine c’è un dettaglio che stona…
– E quale sarebbe questo dettaglio stonato?
– Vi rendete conto di cosa ha detto il titolare sommo dell’azienda? Perdere trasmissione e relativo conduttore ( o viceversa, è lo stesso), avrebbe creato seri problemi sistemici… !
– La titolare… è femmina.
– Neutro, io uso il neutro della funzione… non voglio aprire un dibattito fra maschile e femminile, ma voi ancora vi illudete che non sia la struttura a dominare sulle molto teoriche, a volte inesistenti, varianti di genere…
– Va bèh questa è un’altra storia. Torna al dettaglio…
– Sono tredicimila! Tredicimila dettagli stonatissimi… i dipendenti il cui stipendio sarebbe garantito da un’unica persona… dipendenti dei quali è stata così certificata la totale inutilità e incapacità…Insomma, si dichiara l’irrilevanza, ai fini dell’esistenza in vita del servizio pubblico, dell’intera baracca… fatto salvo quell’omino…
-Li vedo… i tredicimila… candidati al lettino dello psicanalista… ma prima o poi una risata sommergerà tutta questa storia…
– Sei ottimista. Sarà in ruggito di coniglio direi, piuttosto… che poi non è niente male, il Ruggito…
– eh, eh! Che tempo che fa… Devo confessare che da almeno un anno neanche la vedo più quella trasmissione… Che vuoi, tutto molto scontato, molto perbenino… da salotto buono, che la cosa giusta la so e la faccio solo io… E gli ospiti, lì sul sediolino più in basso… Magari illustri, magari meno illustri, ma tutti spiaccicati in una uniforme melassa di complimenti… forse in casa abbiamo gusti difficili, ma alla fine ci sembrava tutto di una noia insopportabile…”
– Scusate, abbasso il livello del dibattito… io avrei una curiosità: cosa fa questo famoso conduttore con tutti quei soldi? Almeno del Berlusca si sapeva… bella vita, case di lusso, donne e champagne e aziende, e poi figli e moglie e fidanzate da sistemare…
-Ma con quella faccia un po’ così… da ragioniere ( senza offesa per i ragionieri…)…
-Per me da pretino…
-Te li raccomando i pretini… Eh eh! Le peggiori perversioni si nascondono sotto acque chete…. E le perversioni costano…
-Siete voi i perversi… Uno così ‘bbbuono’, li darà tutti in beneficenza… ed è così troppo bbbuono che non fa sapere… perché questo è il vero dare… D’altra parte è uno di sinistra, o no?
– Bèh io sono di sinistra, e questa storia non mi piace. Oltretutto, come faccio a deglutire il fatto che sia Gasparri a lanciare i fulmini più accesi che questa storiaccia merita?
E sono continuate illazioni, che il Randagio mi ha risparmiato. Ma prima di reclamare la sua cena, il gatto, ha voluto che cercassi nell’archivio della tv di stato la registrazione di almeno due o tre puntate di questo benedetto ‘Che tempo che fa’. Per rifletterci un po’, e farsi un giudizio autonomo, mi ha detto.
L’ho assecondato, ché a cercare di contrastarlo spesso si perde solo tempo, ho sistemato il computer e mi sono allontanata…
Ci credereste? Tempo quindici minuti e ho sentito un gran ronfare…
A un tratto si è svegliato di soprassalto, come scosso da un incubo: “Che dio li fulmini! Ma davvero ci vogliono far credere che le sorti della tv di stato siano appese a quella cosa lì? Per carità, il mercato è il mercato, i gusti sono gusti. Come le omologazioni… Ed è vero che siete un popolo di baciapile (in senso lato), conformisti persino quando fate gli pseudo-alternativi… ma questa è proprio difficile da bere…”
Ed è risprofondato nel sonno. Come solo i gatti sanno fare… quando vogliono dichiarare la loro estraneità a un mondo al quale, in certi momenti, darebbero volentieri fuoco…