Domande stralunate ad un amico al bar… giusto per trapuntare il fiume del suo borbottio, sul calare della sera, a partire dal lamento a proposito di commissari, allenati tra il cardo e decumano dell’Expo, mandati ad esportare a Roma il modello sperimentato a Milano…
Parlava, l’amico, dell’arrivo del commissario Tronca: “Mai nome più appropriato per chi deve perfezionare la macchina amministrativa per “stroncare” le delittuose attività che, ci informa la stampa, sono lo sport preferito dei cittadini romani. E ora che l’argomento in ballo è il Giubileo, se la rinascita di Milano si attribuisce al “successo” dell’Expo, la rinascita di Roma si affida al successo del Giubileo…!”
Già. La domanda viene spontanea: ma le città sono solo il palcoscenico di eventi?
“Eh no! Le città sono sistemi complessi, ancor più le città metropolitane, come Roma e Milano. Per queste non funziona la logica di causa ed effetto: non è detto, anzi improbabile, che un eventuale successo del Giubileo estenda il suo respiro positivo su tutta la città, dal momento che, tanto per cominciare, i percorsi giubilari da riqualificare non passeranno né da Tor Sapienza né da Tor Bella Monaca… Ma i media amano gli eventi… Accidenti a loro… (…) Danno voce all’immediatezza emotiva e populista che gli eventi evocano, e la politica fa suo lo stesso modello”.
E’ vero, sentiamo parlare più di Expo e Giubileo che di Roma e Milano e l’obbiettivo principale sembra quello di reprimere le ruberie di denaro pubblico destinato all’organizzazione degli eventi.
“Così le figure dominanti sono magistrati anticorruzione, prefetti, carabinieri e poliziotti. Baumann sostiene che il progressivo indebolimento da parte degli Stati delle politiche di welfare fa registrare il passaggio dallo stato sociale allo stato giudiziario e penale. A leggere le cronache romane si ha l’impressione di assistere al passaggio dalla città amministrata alla città giudicata e punita…”
Già… Ma ci sarà mai un ritorno alla normalità? E come?
“Non è facile. Intanto bisogna finirla con stampa e politica dallo sguardo corto che concentrano il degrado nelle buche delle strade o nella metropolitana affollata. Facendo finta di non sapere che Roma è nove volte più estesa di Milano, che ha un centro storico che è il più esteso del mondo. Realizzare ad esempio la metropolitana sotto le fondazioni del centro storico è enormemente costoso. Certo questo non giustifica errori di progettazione e ruberie…”
Giusto randagiando per via dei Fori Imperiali mi era venuta una domanda: ma quello scintillio di superponteggi che sorreggono le colonne del tempio di Venere e la basilica di Massenzio quanto costano? “Eh, tante sarebbero le domande: sono pagati a parte, con una variante in corso d’opera, come se non fosse prevedibile una messa in sicurezza eccezionale? E quanto staranno lì a far lievitare i costi? Siamo sicuri che il tratto Piazza Venezia-Colosseo non potesse avere soluzioni meno impegnative?”
Per passare di palo in frasca… ma tu hai visto il film Suburra? “Per carità!, mi basta il titolo, per pensare ad una delle solite operazioni ad effetto. Tra giornali e film Roma appare a chi non la conosce come una città che fa paura, mentre è una delle metropoli più sicure al mondo. La storia è dalla sua parte, nei secoli ha mostrato di resistere ai Barbari e ai Barberini. Ricordo la storiella, attualissima viste le vicende vaticane, del dialogo tra due persone a proposito della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, che si conclude con una sentenza: se malgrado la corruzione che attraversa i palazzi vaticani la Chiesa esiste ancora vuol dire che Dio sta dalla sua parte. Parafrasando… se malgrado tutto Roma resiste e richiama milioni di turisti vuol dire davvero che la Storia sta con Roma!”
Giubilei a parte… “Già lasciamo perdere gli ‘eventi’, e parliamo di Roma. Un male endemico è una certa assuefazione all’illegalità che parte da lontano. C’è una diffusa ‘società dei margini’ che considera normale il comportamento illegale. Ma l’abbiamo dimenticato che l’abusivismo edilizio è stato praticato da un quarto del popolo romano e anche le nuove generazioni ne conservano memoria familiare? Sull’abuso edilizio e sulle proroghe delle concessioni demaniali sulla spiaggia di Castelporziano campavano numerose famiglie… si sono aggiunte ai tanti nemici di Marino che ha fatto demolire le superfetazioni abusive che avevano trasformato semplici spogliatoi in grandi ristoranti”. Ad esempio…
Sì, ma dove mettiamo gli apparati amministrativi? “Ah, ah… Il Comune di Roma con le sue articolazioni nelle società partecipate rappresenta la più grande impresa d’Italia. A Torino negli anni ‘60 l’aspirazione era di entrare alla Fiat, a Roma è di entrare in Comune o nelle sue affiliate. Si capisce quanto la corruzione si fondi sulla rete di interessi che si estende su tutta la città e inevitabilmente cerca complicità nella politica locale che non brilla di lungimiranza”.
E il ruolo della politica? “Già… nella Capitale sembra che nulla possa realizzarsi se non c’è la benedizione della politica. Vizio antico di clientes e plebei dell’antica Roma, trasferito al Regno pontificio, coltivato nei troppi palazzi del potere… Opportunità come tre università che insegnano a 200 mila studenti, un patrimonio culturale unico la mondo, sono messi in secondo piano, mentre si dovrebbe parlare anche di questo”.
Un parere, sentito tra la folla della metropolitana: ‘Roma? Manco Gesù Cristo ce riesce a governalla’.
“E’ una sconsolata dichiarazione d’impotenza ma può essere anche un’indicazione: superata l’emergenza giudiziaria il prossimo sindaco dovrà essere un pazzo o un santo”. Magari un Bergoglio laico, devoto più ai cittadini che ai santi…
Fine della conversazione. Non ho contato i bicchieri d’aperitivo nel frattempo consumati…