Cercando risposte, comunque frugando nello sguardo di Sirena. Aprendo a caso una pagina di un libro, Ma nulla succede mai per caso. Dunque: “…Dimodoché ogni parte di lui rimane affidata agli umori e le grazie di un’altra persona ( che di solito è un’estraneo), la quale raramente fa caso dell’importanza della vita ad essa affidata, per lo più ne ha fastidio, e appena può sbarazzarsene lo fa volentieri, non importa se intanto le si riempiano le mani di sangue, e malamente staccati quel volto e quelle membra pendano a brani. Non per questo odio o comunque violenti pensieri occupano la mente dell’oppresso. Sarebbe più facile a un bambino divorare la propria madre, o alla terra confondere il cielo ed alle nubi sostenere alberi e animali, che all’amico muovere rimprovero all’amico. (…) Colui o colei che amiamo non è tanto un essere col quale desideriamo trascorrere qualche ora di piacere; è molto di più. (…) Noi abbiamo bisogno del suo calore, delle sue dolci parole, delle sue cantilene, dei suoi sguardi profondi e pacidi; ed egli ce li dà non quando occorrono, ma quando a lui piace e non reca fastidio. (…)”. Terribili risposte di verità. Di Anna Maria Ortese. Da “L’infanta sepolta”. Da rileggere. A proposito di domande, e corpi fatti a pezzi. (ed. Adelphi)