A proposito, ancora, di parole. Una notizia di ieri. Riporto, dall’Ansa. “E’ stato smantellato questa mattina dagli agenti della polizia municipale l’insediamento abusivo a Roma, in via Appia Nuova, dove ieri sera è scoppiato un incendio nel quale sono morti quattro bimbi rom. Gli altri, una ventina, sono stati invece portati un una struttura di accoglienza del Comune. Altre bonifiche e sgomberi potrebbero avvenire gia’ da domani o dai prossimi giorni”. Altre bonifiche…. bonifica… quanto stride, questa parola, quanto fa paura, anche, nella sua burocratica ferocia. Invito a sfogliare un vocabolario. O magari a scorrere Wikipedia, che si fa più in fretta. Dove bonifica è: in idraulica, intervento riferito a territorio paludoso e malsano; in edilizia, operazioni che portano a rimuovere materiali inquinanti esistenti nell’edificio; nei suoli, procedimento di eliminazione degli inquinanti da un sito contaminato… Sempre da Wikipedia: bonifica, in metallurgia, è l’insieme della tempra e del rinvenimento eseguito ad alta temperatura sull’acciaio, che quindi è detto bonificato… E quanto fa paura, nella sua ilare “levita’”, qualcuno che ho sentito ironizzare su chi, appunto contestando questo termine, “pretende” l’uso di termini più politicamente corretti… Ma le parole non vengono mai pronunciate per caso. Le parole sono esattamente quello che indicano. Ed esprimono esattamente quello che abbiamo nel più profondo profondo dell’animo… e ci fanno scoprire, oggi, pieni di burocratica ferocia…