Le mura che sul nostro viale s’affacciano pulsano di voci, sapete… Ascoltate questa, che arriva sussurrata dal carcere di Opera, a Milano. E’ quella di Alfredo Sole che ci narra una storiella di stampo medievale, pericolosa, sottolinea, per quei tempi… Dunque.
Dio creò il Paradiso e gli angeli, ma questi si rivelarono non di poco stress per un dio che doveva continuamente intervenire su tutti i problemi che creavano. Così decise per rilassarsi di creare un posto lontano dal paradiso, un posto dove poter trascorrere il tempo da solo, lontano da quelle pesti. Creò la Terra, un giardino tutto per lui. Ci prese gusto e sempre più spesso si assentava dal paradiso. Gli angeli si insospettirono e uno di loro lo seguì. Nascosto sopra una nuvola spiava Dio. La Terra era un vero giardino, ed era tempo di frutti di bosco. Dio si mise a mangiarli, ne mangiò così tanti da venirgli il mal di stomaco e, visto che credeva di essere solo, si lasciò andare a qualche scorreggia. L’angelo che spiava si mise a ridere e mentre rideva Dio ne fece una così grossa che gli uscì fuori un essere: il diavolo. (…) L’angelo dalle risate si contorceva sulla nuvola e Dio, sentendolo, si vergognò tanto da abbandonare la Terra mentre l’angelo, dal forte ridere, cadde in terra rompendosi le ali. Dio non tornò più e l’angelo non poté più andare via. Rimase insieme al diavolo e con lui si accoppiò. Da questa unione nacquero gli uomini. Per metà angeli e per metà diavoli.
Alfredo Sole, una delle voci di “Urla a bassa voce, dal buio del 41bis e fine pena mai”, condannato all’ergastolo, ostativo, studia filosofia, e questa storiella me l’ha mandata dopo uno scambio di brevi riflessioni sul “diabolico” e sul “simbolico”… Forse, mi scrive, non ha molta attinenza col “simbolico”, ma col “diabolico” sì, e bene ci spiega perché siamo quel che siamo… Di questo delizioso racconto non ricorda più la fonte ma molte altre storielle, assicura, conosce… aneddoti, piuttosto, di stampo filosofico, con riferimento al Cane per eccellenza, cioè alla filosofia cinica di Diogene… e altre, assicura ce ne racconterà…