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    Appunti di viaggio

    Un pensiero, per iniziare. Valeva la pena arrivare fin qui, solo per vederle. Le cicogne. Discrete signore dei tetti. Di Marrakech. Che sorvegliano, con affettuosa, attenta indifferenza, dall’alto dei loro nidi. Sul punto più vicino al cielo delle rovine, affacciati sugli spazi immensi del palazzo del Sultano che fu. Su un tetto. Sopra una sporgenza di mura. In bilico, sembra, su quel che resta di un bastione corroso dal tempo. Si potrebbero trascorrere ore, a guardarle. Fantastiche. Come quella coppia ritta sul nido intrecciato di rami secchi. Sette cieli al di sopra del chiasso della città. Basta salire fino all’ultimo piano del Nid’Cicogne. Appunto. Un ristorante sui tetti. E vederle, all’altezza dei tuoi occhi, dall’altro lato della strada. Le cicogne. Immobili nel sole. Poi un uccello muoversi, e spostarsi sul ciglio estremo del morso di muro. Ancora tornare accanto alla compagna, piegare il capo all’indietro, fletterlo in avanti. E sorprendersi di quell’improvviso battere il becco veloce, e del suono, più forte delle voci della folla laggiù nella strada… Scambi, fra loro, di parole, leggere. Di felicità, forse. In attesa che trascorra e passi l’inverno. Prima di ripartire per le latitudini su a Nord. Solo un pensiero. Alle cicogne. Per iniziare a raccontare…

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