un invito a leggere, qua a fianco fra i siti consigliati, nel blog di Giuseppe Casarrubea, il ricordo di suo padre, ucciso a Palermo il 22 giugno del 1947, a 48 anni, davanti alla sezione del PCI/CGIL… neppure due mesi dopo la strage di Portella della Ginestra… un racconto che attraversa quasi mezzo secolo e tutto lo racconta… e che con queste parole ne inchioda l’altra metà, del secolo intendo, alle sue colpe.
“Cos’altro posso dire ancora di mio padre? Certo avrei molte cose da dire. Quelle che ho imparato da mia madre, che mia madre portava scritte sulla sua pelle, e quelle che avrei da sempre voluto sussurrargli ad un orecchio. Non ho potuto, ma è come se l’avessi sempre fatto. Egli con la sua presenza costante nella mia vita mi ha dato l’esempio della lotta fino al sacrificio estremo. Per valori intramontabili che a qualcuno oggi stuzzicano il sorriso sardonico: la Patria, l’ideale, la giustizia. Tre valori che gli Italiani hanno perduto”.