Ricordate “Parole buone”… un percorso di parole, immagini e video a cura di Sergio Astori, nato durante la pandemia. Ne abbiamo parlato, di questa bella iniziativa, che ci è sembrata un fiorire di bucaneve nell’inverno della nostra crisi… ( https://www.remocontro.it/2020/12/13/parole-buone-come-bucaneve-nellinverno-della-nostra-crisi/ ) .
Oggi Parole buone festeggia quattro anni…. sembra ieri. Ma quanto ancora e più, guardandosi intorno, guardandosi dentro, abbiamo bisogno di iniziative come questa, “palestra di resilienza”, lanciata simbolicamente la vigilia di primavera. E in questi anni cresciuta in rete ( #ParoleBuone – sul sito www.parolebuone.org e sugli account Facebook e Instagram “Parole buone” ). Oggi, con un comunicato, che volentieri riprendo, festeggiamo dunque, con l’inizio di questa nuova primavera, augurandogliene tante ancora, un progetto editoriale nato “per lottare e reagire, condividere e provare ad attraversare insieme la crisi e l’emergenza della pandemia, con il contributo e il sostegno del Pio Istituto dei Sordi di Milano. E quanto può aiutarci ancora oggi, in questo momento , storditi come siamo da tanto orrore ch einvade il mondo.
Dunque.
“Le Parole Buone nascono, quindi, come “pillole di resilienza”, piccoli racconti da leggere e su cui riflettere, grazie ad un’intuizione del prof. Sergio Astori, medico e psicoterapeuta lombardo, docente all’Universita Cattolica del Sacro Cuore di Milano e autore di diversi saggi per San Paolo. Con il passare del tempo, il radicamento nei territori e l’incontro diretto con le persone hanno contribuito alla nascita dei “laboratori di resilienza”, luoghi dove incontrarsi, entrare in relazione con se stessi e gli altri, lasciarsi guidare e sperimentare nuove forme di resilienza individuale e collettiva a partire dalle Parole Buone.
Una crescita costante e condivisa in rete, in radio e in incontri di gruppo quella del progetto Parole Buone, che oggi conta all’attivo oltre novanta racconti, grazie al prezioso supporto di Natur& Onlus (Seveso). Uno dei principi ispiratori del progetto e quello dell’accessibilità: i contributi sono stati accompagnati da immagini e video, versioni del testo semplificato ETR e in simboli CAA, video in lingua dei segni italiana (LIS) per i non udenti. I contributi si focalizzano su elementi di speranza realistica e vogliono essere testi per tutti, non solo per gli specialisti, quindi di facile decodifica e intellegibilita .
«La pandemia ha lasciato molti e significativi strascichi emotivi e sociali. Una volta usciti dall’emergenza, l’attualita ci ha consegnato immediatamente altri eventi drammatici che hanno scosso tutti noi, come le guerre, prima in Ucraina e poi in Medio Oriente. La storia e la vita ci pongono davanti continuamente a fatti difficili da metabolizzare. Questo e il motivo che ci ha spinto a proseguire il lavoro di pubblicazione di Parole Buone, per continuare a sostenere, accompagnare e condividere la costruzione di anticorpi verbali, brevi contenuti di carattere positivo diffusi in rete» spiega Sergio Astori.
Per il quarto compleanno il giovane team che cura la diffusione del progetto lancia un appello ai lettori affezionati e a quanti hanno incrociato il percorso di Parole Buone: «Superiamo 100 insieme», arrivando al traguardo delle cento Parole Buone e superandolo insieme, nello spirito di condivisione che connota la sfida digitale nata nel 2020. «Quale parola ti piacerebbe suggerire? Hai un termine a cuore che pensi possa essere utile condividere con gli altri?». Oltre le cento parole, per continuare a scrivere pagine di speranza…
L’invito, dunque, a continuare a scrivere pagine di speranza da condividere…