Ancora i ragazzi della scuola media di Regello. Ancora racconti in cui parlano del loro mondo, e in qualche modo si interrogano sui propri comportamenti, sul presente, sul futuro … sul dolore, sì, anche loro, non ne sono affatto estranei… e noi spesso lo dimentichiamo… mentre anche su questo, i ragazzi, hanno tante cose da dire… Ecco il racconto di Elisa Poggi. C’era una volta e c’è ancora, proprio in cima al monte Bianco, una grotta dove vive il mago Memè, inventore di una pozione magica… Memè è un mago buono e gentile e nessuno conosce il segreto del suo magico intruglio. Nessuno, eccetto noi! E ve ne sveliamo la ricetta: Goccia di rugiada; Erba fatalina; Sangue di fata; Ciocca di capelli di ninfa del bosco; Corteccia di salice; peli di unicorno; Magia, fantasia, amicizia q. b. ... Insomma, una pozione magica in piena regola. Con il potere di far nascere l’amicizia anche fra i più acerrimi nemici. Un giorno, il mago Memè stava preparando alcune dosi di della pozione, quando squillò il telefono ( sì, viveva in una grotta… ma con tutti i confort!),. Andò a rispondere ma, approfittando della sua distrazione, la strega Mamà, sua grande nemica, signora dell’odio e della vendetta, infilò nella pozione un serpente. Memè, finita la telefonata, tornò al suo lavoro. Versò la pozione in un alambicco e andò alla fonte magica dove, come in uno schermo, venivano proiettate le situazioni che doveva risolvere, le inimicizie da trasformare in amicizie. Quel giorno vide, riflessi nell’acqua, i volti di due bambine: Elisa e Sara.