Ma ora, dove cercarlo un dio (Dio?), o anche solo appena un varco per intravedere il principio di divinità che nulla ha a che fare con quel dio crudele e furioso che benedice le guerre, e che pure so da qualche parte è…
L’ho incontrato,forse, un principio di divinità, nel gesto di pietà di quel gatto? Una gattina, ho pensato… che, incurante delle macchine che sfrecciavano intorno, cercava di riportare sul ciglio della strada il corpicino di altro gatto che qualcuno aveva investito. Era senza vita, quel corpo straziato che lei si ostinava a voler portare in salvo, via dall’asfalto, via dall’inferno di altre ruote che certo ne avrebbero fatto poltiglia. Era morto, il suo amico, o compagno, o figlio, ridotto a un inerte peloso straccio sanguinolento… ma … poteva mai lasciare ad altro strazio il corpo di quell’altro suo simile, che forse aveva nutrito, con cui forse aveva corso, che forse aveva amato come solo sanno amare i gatti…
L’ho vista in quella gattina la capacità di metamorfosi, cui si deve la pietà, che noi stiamo perdendo… smarrendo con essa quel principio di divinità che ci fa uomini…
(il disegno del gatto, un regalo che mi ha fatto anni fa Mario, Mario Trudu, l’eterno ergastolano, cui fu negato anche solo un briciolo di pietà)