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    A proposito di spread…

    “Io ti saluto, con il dispiacere che non vedrò più la tua figura esile apparire silenziosa, e con l’angoscia di chi non ha potuto salvarti o aiutarti, perché in fondo in queste tragedie si è intimamente, irrimediabilmente soli, ma di questo siamo stati insieme a te, vittime impotenti…”

    Questo è un brano della lettera scritta per uno zio che, a 95 anni, gravemente ammalato,  dopo un lungo percorso medico, si è tolto la vita… e questo zio è Michele Troilo, fratello di Carlo Troilo, che è stato capo ufficio stampa dell’IRI, direttore delle Relazioni esterne della Rai, oggi dirigente dell’associazione Luca Coscioni, e parte da questa drammatica vicenda  per offrirci un’ampia riflessione sui diritti civili, con “Liberi di morire, una fine dignitosa nel paese dei diritti negati”.  Troilo non è nuovo a queste battaglie. Socialista, fin da giovane simpatizzante dei Radicali… le battaglie le ha fatte tutte, ci ricorda, per il divorzio, l’aborto… ma la vicenda di suo fratello lo ha posto di fronte a un interrogativo più ampio: com’è possibile che il nostro paese sia così arretrato rispetto al resto dell’Europa in tema di diritti civili.(…) Ci riempiamo la bocca, dice, degli allarmi sullo spread economico, e chiudiamo gli occhi davanti allo spread inaccettabilmente grave nel campo dei diritti civili… Nasce così questo libro che è una riflessione sui diritti che nel nostro democratico paese ci sono negati. Un decalogo, che parte dal tema, così delicato e controverso, della libertà di determinare la propria esistenza, e questo libro lo fa offrendo molti elementi di riflessione. Intanto parte da Platone, per ricordarci come nel mondo classico l’idea della morte era meno cupa di quella poi introdotta con il cristianesimo, ma soprattutto con la Chiesa Cattolica… e con l’idea, quasi incomprensibile per chi è laico, che la vita appartenga a un dio, e nessun altro ne possa disporre. Idea, ci fa notare Troilo, che è accompagnata da una contraddizione di fondo: bisogna accettare la vita e prolungarla in qualsiasi condizione, e poi poco o nulla si fa per la cura del dolore. E bisogna dire che, se in Italia qualche tempo fa un’importante legge sulle cure palliative e la terapia del dolore pure è stata introdotta, questa risulta ancora molto molto poco applicata… E comunque ci ricorda Troilo che, come confermano tutte le ricerche e i sondaggi, la maggioranza degli italiani sarebbe favorevole al testamento biologico, come pure in molti casi all’eutanasia… E’ molto interessante in questo libro il quadro approfondito che viene offerto di quanto avviene nel mondo e il dettagliato percorso delle leggi italiane in materia, con le sue contraddizioni e le battaglie politiche ed ideologiche che vi sono dietro… insoma un tassello non irrilevante di “memoria storica” che va conservato…  Ma più in generale, questo libro vuole essere una sorta di “agenda laica” sui diritti negati: testamento biologico, fecondazione assistita, unioni di fatto, omofobia, disabilità… Insomma, punta il dito su un nodo cruciale, l’avvio di una discussione che, sicuramente, sarà un tema ineludibile del’immediato nostro futuro…

    Carlo Troilo, “Liberi di morire, una fine dignitosa nel paese dei dirtti negati” , ed. Rubettino    

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