E chissà che ne avrebbe detto Mario… che nel maggio del 2019, … scrisse:
“Ah…! Questo mese di maggio dove tutto in natura si rinnova, io lo definirei il mese delle meraviglie, se non fosse che in me rinnova ricordi e realtà bruttissime. Ecco questo maggio del 2019, è il mese, l’anno in cui compio 40 anni, un momento, non è che state pensando che questa sia la mia età, e noo! Signori sono solo 40 anni di carcere effettivi che ho compiuto meglio espiato gli anni, di età posso garantirvi che sono molto di più, sono vicinissimo ai settant’anni. Ma non è che tutto questo tempo trascorso nelle patrie galere di uno stato farabutto, diciamo pure senza dignità, che può spaventarmi, credo che per mettermi paura ci vorranno ancora infiniti mesi di maggio, a mettermi paura è soltanto l’indifferenza delle “persone” che dovrebbero occuparsi di noi detenuti. (…)
Si dice che il reato per cui sono stato condannato è più odioso dei reati, credo che nessuno potrà negare questo tanche se con questa nuova classe delinquenziale mi viene da pensare per certuni reati commessi oggi non siano migliori, come ad esempio il reato di femminicidio, e non credo che sia meno odioso il comportamento del nostro stato che si permette di tenere un uomo rinchiuso per 40 anni di fila dentro una cella! E meno male che da oltre ¼ di secolo quell’odioso reato di sequestro di persona non viene più commesso in tutto il territorio nazionale.
Da lungo tempo sono stato posseduto da un male cronico la Sclerodernia ai polmoni, ora è come se facessi parte di quei vecchi mantici che usavano nell’antichità per alimentare il fuoco delle fornaci dei is Frailargius (cioè nelle botteghe dei fabbri ferrai, a ogni movimento un po’ brusco che faccio il mio pesante respiro si sente da lontano. Da anni la mia terapia è a base di cortisone, non vi racconto quante fatiche devo affrontare ogni giorno, se facessi questo vorrebbe dire che non stimo i miei lettori, ma io pur essendo un “delinquente” ho avuto sempre un grande rispetto delle persone e per questo non ve ne parlo.
Avevo presentato richiesta di arresti domiciliari per potermi curare da uomo libero, ma i Signori dei Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, hanno ritenuto che sono abbastanza forte da poter scontare il carcere all’infinito, si stanno portando a termine il loro progetto di farmi morire dentro la cella di un carcere, ma sappiamo che aspetterò, affronterò la morte con cuore forte….”
E sicuramente l’ha affrontata con cuore forte, questa morte che poi è arrivata….