A proposito di angeli caduti, Paolo Rausa invita a rinsavire… “Il vero Don Chisciotte, un insuperabile pazzo, sarebbe chi combattesse con parole, con nude parole contro il piacere di una donna… Senza parole egli avrebbe sempre potuto sistemare tutto. Scrive Elias Canetti. (La provincia dell’uomo) Il piacere inteso come sentimento di benessere contrapposto alle brame distruttive di guerra. Abbiamo iniziato dalla sfida nel Paradiso terrestre? Fu da allora che sfidammo la divinità che c’è fuori di noi, increduli che potessimo dipendere da altri. Assumere il potere sui nostri fratelli fu un tutt’uno. Possiamo invertire la tendenza, gli stili di vita? Moriamo di guerre, non solo i soldati ma anche i bambini, il nostro futuro sacrificato alla furia sacrilega. Siamo demoni, diceva Plutarco a proposito di Socrate, che vivono ad un livello intermedio fra la terra e il cielo, che tendono ad elevarsi per cercare di raggiungere invano le posizioni perdute. La nostra storia, che non ha futuro se lasciamo che si ammazzino i bambini, giunge al capolinea se non salviamo il futuro di noi stessi, dei nostri bambini e della madre terra: tutto sacrificato sull’altare della demenza illusoria del potere e dell’accaparramento di beni e di ricchezze, mentre ci allontaniamo sempre di più dalla felicità perduta. Forse non abbiamo neppure il tempo per rinsavire, ma dobbiamo tentarci, restituire la parola ai bambini è un dovere morale e civile. Se non vogliamo tradire quell’artista che nelle grotte preistoriche ha lasciato l’impronta delle sue mani per confrontarle con quelli che sarebbero venuti, fino a noi e a quelli che verranno dopo di noi.” Paolo Rausa