More

    A proposito della ricerca di dio…

    A proposito della ricerca di dio, le parole di Vittorio da Rios che ancora ringraziamo…

    Mi permetto alcune riflessioni stimolato da quanto scritto dalla carissima Francesca. Dove cercare Dio?
    Mi sovviene alla memoria una sintetica considerazione a tale riguardo di Saramago straordinario narratore e premio Nobel per la letteratura.

    Saramago si è chiesto dove sta Dio? Il cielo non esiste, esiste l’universo infinito, numerose Galassie il cui conto è impossibile quantificarlo, sono miliardi, come miliardi sono i Pianeti presenti nell’infinito spazio, come miliardi sono gli anni luce che dividono le distanze le une dagli altri. E allora di quale Dio parliamo?

    Le tradizioni religiose tutte sono narrazioni di pochi minuti fa, rispetto allo spazio tempo del prima e del dopo. Ma da cosa è nata l’idea di Dio nostra totale costruzione? Migliaia di anni fa il morire non era percepito come ora da noi che abbiamo ben presente l’irreversibilità del morire l’impossibilità di comunicare con gli altri e a noi stessi e la decomposizione del corpo. da quel momento in cui si è compreso la tragedia del morire, e la precarietà della nostra condizione biologica e la brevità della fiammella di luce che è la vita, l’Ominide ha alzato gli occhi al cielo e si è costruito dei paradigmi post morte: il deismo con i vari dei prima, e poi il Dio delle tradizioni religiose monoteistiche con tutto quanto finora costruito di cui ben ne conosciamo le conseguenze, con indecenti degenerazioni etico-morali ed economiche basti citare “lo IOR” la Banca Vaticana.

    Ora altra cosa sono le limpide figure di grande valore profetico, espressione dei grandi valori espressi dal Cristianesimo compenetrato nei secoli da molte culture, mi riferisco a Ernesto Balducci, Giovanni Franzoni, Primo Mazzolari, Don Milani, Don Mazzi dell’Isolotto a Firenze, Alex Zanotelli, Don Ciotti… E come non ricordare i preti “operai” e i loro costi umani patiti per le loro coraggiose scelte di campo. Interrogato dal procuratore di Cremona perchè a Cicognara dove dal 1922 Don Primo Mazzolari era stato nominato Parroco, non vi erano iscritti al partito fascista, non vi erano massaie fasciste e perchè il suo antifascismo era giunto fino al gerarca Farinacci. Molti erano i capi d’accusa rivolti a Don Primo. Voi rivolgendosi a Don Primo non predicate il Vangelo come i vostri colleghi aggiunse il Procuratore. Non è colpa mia rispose Don primo signor Procuratore se il Vangelo è un libro “PERICOLOSO”. Per me potete andare in tutta coscienza Don Mazzolari, rispose il Procuratore: ma vi do un consiglio, non sempre è opportuno seguire la propria coscienza in questi tempi poi, si finisce in carcere o peggio al muro, e prese dal portafoglio due bigliettoni e li andò a posare vicino a Don Primo sapendo quanto era il suo impegno per aiutare chi era nel bisogno, e disse: e sia quel che sia anche per me!

    Francesca ci ricorda Mario Trudu pubblicando un suo disegno raffigurante un gatto a omaggio a Francesca al suo “Gatto Randagio”. Quante sofferenze umane indicibili: Mario, Carmelo, Claudio e molti altri… Questa organizzazione della economia che crea: “I CRIMINI DI SISTEMA”. E nelle carceri sono “accatastati” in modo inumano le vittime i poveracci e i figli dei poveracci dei “Crimini di Sistema”. Le cifre dei suicidi nel 2024 in carcere “molte giovani donne”, sono impressionanti quasi 100, oltre a diversi suicidi di guardie carcerarie. E diversi sono oramai i suicidi in questo inizio dell’anno 2025. Il quadro è drammatico dentro e fuori dal carcere, potremmo ben dire che viviamo in un “Carcere globale”, dove a pagare e soffrire è la povera gente, masse enormi di creature, gli onesti coloro che ancora credono nei valori fondamentali espressi nella Costituzione di solidarietà e di attenzione verso l’altro che come ci ricorda Ernesto Balducci nei suoi scritti” E’ te stesso! Una parte irrinunciabile di te.

    Ci sia di conforto questo scritto del 2005 di Angelo Del Bocca il nostro più grande storico e intellettuale del colonialismo italiano. “C’è anche un esercito, che non indossa divise, che non porta armi, che non ha caserme. Un esercito di milioni di giovani e di non giovani, che si va ingrossando ogni anno e che è tenuto insieme dall’amore verso il prossimo, da una grande, infinita, disponibilità a lenire i patimenti e le angoscie degli altri. E’ l’esercito dei quattro milioni di volontari, che ogni giorno, in silenzio, quasi in segreto, scende nelle strade dell’Italia e del mondo per combattere la sofferenza nei suoi mille aspetti. E’ un esercito composto da 38.000 organizzazioni, che opera nell’ambito della sanità, della protezione civile, del servizio ambulanze, dell’assistenza domiciliare ai malati e ai disabili, del doposcuola ai bambini e del sostegno agli immigrati. Un esercito senza generali, senza mostrine, senza medaglie, senza fanfare, che non percepisce salari e il cui solo compenso si esaurisce e si esalta NEL GESTO D’AMORE. Se ci sono italiani che meritano di essere ritenuti “BRAVA GENTE”, nell’accezione vera, non autoassolutoria, non mitizzata, questi sono proprio gli splendidi e umili operai del volontariato”.

    Ecco io credo dove cercare quello che noi chiamiamo per abitudine “catechistica Dio” tra la gente condividendo le umane tribolazioni del vivere, troviamo la grande forza morale dello spirito che è la nostra essenza di donne e uomini finalmente diventati tali in quanto donne e uomini. Immanuel Kant rileva che: Assicurare la propria felicità è un dovere, perlomeno indirettamente; infatti l’insoddisfazione per la propria condizione di esseri oppressi da molte ansie e bisogni insoddisfatti, può facilmente diventare una grande tentazione a trasgredire il dovere. Il dovere etico e morale che costruisce e forma lo stato di diritto, presente in tutte le pieghe della società.

    Un caro saluto Vittorio

    Ultimi Articoli

    Amori e no…

    Alla ricerca di dio… 1

    Potete legarmi mani e piedi

    Come Cristo in croce

    Archivio

    Tag

    Articolo precedente
    Articolo successivo