Dunque, proseguendo. “Sto aspettando un arrivo, un ritorno, un segnale promesso. Ciò può essere futile o infinitamente patetico: in Erwartung (attesa), una donna aspetta, nella foresta, di notte, il suo amante; io sto aspettando solamente una telefonata, ma è la stessa angoscia. Tutto è solenne: non ho il senso delle proporzioni“. Da Barthes, che richiama Schonberg. Tumulti d’angoscia. E non è ancora neppure un inizio.