Una piccola anticipazione, per chiarire, l’introduzione al primo capitolo di “Urla a bassa voce” :
“Le norme, le loro modifiche, si inseguono, si sovrappongono. Quello che oggi viene definito “ergastolo ostativo” non è una pena prevista dal codice, ma il risultato di meccanismo che deriva dall’intreccio delle leggi nate per combattere mafia e criminalità organizzata. Il reato di associazione di tipo mafioso è stato introdotto per la prima volta dopo l’omicidio del generale Dalla Chiesa, avvenuto nel settembre del’82, con l’articolo 416 bis del codice penale cui qui si fa spesso riferimento. Ma passano gli anni, e il fenomeno mafioso sembra inarginabile. Fra la primavera e l’estate del 1992 vengono uccisi i giudici Falcone e Borsellino e gli uomini della loro scorta. Con Falcone muore anche la moglie Francesca Morvillo. Anche sull’onda emotiva provocata da queste stragi, e per favorire la “collaborazione” delle persone arrestate, è stato creato un regime di carcerazione differenziato, ed introdotta l’altra norma “chiave” di cui qui si parla, il 4 bis della legge sul trattamento penitenziario. Questa norma esclude la concessione dei benefici previsti dalla legge Gozzini e delle misure alternative al carcere per le persone condannate per i reati di stampo mafioso, come anche per il sequestro di persona a scopo di estorsione, a meno che non si collabori con la giustizia. Il non aver collaborato con la giustizia diventa quindi in qualche modo pregiudiziale, “ostativo” dunque, all’ottenimento di qualsiasi beneficio, anche dopo anni e anni di carcerazione. Questo vale, nel caso, anche per chi non è condannato all’ergastolo. Ma per un ergastolano diventa di fatto un “fine pena mai”.(…)
Sempre sull’onda dell’emergenza degli anni ’90 arriva nelle carceri, per chi abbia commesso delitti legati alla criminalità organizzata, la sospensione delle normali regole di trattamento dei detenuti. Il famoso 41bis, che riguarda il trattamento penitenziario, e che fino al ’92 veniva applicato in caso di rivolta o in situazioni di grave emergenza. Dopo l’omicidio del giudice Giovanni Falcone, è stato esteso anche alle persone in carcere per reati legati alla criminalità organizzata. Insomma, un regime differenziato e particolarmente duro, che affianca gli altri regimi di “Alta sicurezza”, nei quali si va a finire all’uscita dal regime 41bis.
Del meccanismo che “osta” all’ottenimento dei benefici extramurari dei condannati. Delle leggi dell’emergenza, del 41 bis e dell’inferno dantesco dei circuiti differenziati. ( Dove si legge di interventi non uniformi e che a volte possono sembrare contraddittori. Ma, come dice Carmelo Musumeci,” il campo della giustizia è come quello religioso, non ci sono verità assolute perché la legge va interpretata”. Quindi alla domanda “che cos’è, chi riguarda l’ergastolo ostativo” è possibile trovare risposte e umori diversi in base all’esperienza di ciascuno).
“Urla a bassa voce, dal buio del 41 bis e finepenamai”, ed Stampalternativa