La quarta notte ancora bussa alla mia porta. Ma c’è subito qualcosa che non va. La finestra, della stanza dello studio, sono sicura di averla chiusa. Eppure le persiane sono aperte, in asimmetria di braccia quasi arrese. E lui è più grande, più cupo, più vecchio. E preoccupato… E viene da altro sogno, di altro amico, che pure è andato a trovare indossando quei pantaloni stretti stretti, sulle gambe lunghe lunghe e magre magre… E questa volta non riesco a capire se almeno qualche istante con me si è fermato…