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    Fughe…

    “Tea morì in una calda giornata d’agosto del 1970, dopo una lunga reclusione manicominale. Aveva 34 anni. Della sua morte i medici non seppero trovare ragione. (…) Una morte un pò strana. Clinicamente si manifestò con un’alterazione temica dell’organismo, ch si scaldò rapidamente fino a toccare i 42 gradi centigradi. Questa febbre le durò due giorni finché il cuore cedette. Tea era sempre stata una donna fisicamente robusta. Morì perfettamente cosciente. Qalcuno disse che fu un miracolo che lei stesa si procurò. (…) Un giorno maturò la consapevolezza che non sarebbe mai uscita e forse quel giorno, per non morire nell’apatia, intravvide la possibilità di un ultimo, estremo passaggio: abbandonarsi alla sua febbre interiore e attraversare il fuoco”. (tratto da: “Nel bosco di Bistorco“, Renato Curcio, Nicola Valentino, Stefano Petrelli, ed Sensibili alle foglie)

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