“E bastava un’inutile carezza per capovolgere il mondo”, un pensiero di Basaglia, dal manifesto che annuncia il prossimo Congresso Nazionale di Psichiatria democratica. Un invito.
Pensando, a quell’uomo seduto sul tratto di marciapiede fra il bar e il negozio di formaggi, a pochi passi dall’incrocio. Le braccia incrociate sulle ginocchia. A guardare la gente che passa. In attesa del niente. O di tutto. Con gli occhi buoni, che a volte si accendono. A volte, sono fessure di grigio che guardano lontano. Non parla. Non chiede elemosine. Solo, a volte, accetta sigarette. Da qualcuno che, con gesto non richiesto, intreccia gesti di sentire familiare. E se gli sorridi ti sorride, e a volte è lui a schiudersi per primo. E c’è il sole senti che ne è contento, e i suoi pensieri chissà dove galoppano. Oggi piove, ma pure riapparirà, come sempre, come nato dal marciapiede. A confortarsi dello spettacolo del mondo che passa. O a guardarlo, come perplesso, dalla sua riva lontana, a tratti scuotendo appena la testa.