Ancora a proposito dell’omicidio di Civitanova, questa riflessione di Vittorio da Rios, che come sempre è riflessione profonda, sull’uomo e sul mondo che abbiamo costruito… leggete..
“Quando comprenderemmo che l’anomalia siamo noi e non l’Africa nera da cui tutti discendiamo. Allora costruiremmo finalmente un nuovo grande planetario umanesimo. L’uomo inedito balducciano! Con l’auspicio che non sia già troppo tardi. Potremmo partire da qui per cercare di ragionare di quella tragedia a cui Francesca ha dedicato uno scritto di alto valore etico morale. Ma basta? O siamo innanzi a qualcosa di drammaticamente collettivo? Io ritengo di si, l’ominide da sempre uccide e spesso lo ha fatto croce in mano. Massacri stermini genocidi. Ma la tribù bianca è andata ben oltre nel secolo breve. Molto oltre quei crimini collettivi pur efferati compiuti in questi ultimi 5 secoli. Ha organizzato l’annientamento dell’altro su basi scientifiche-industriali. E molto pensiero filosofico scientifico e teologico ne ha dato giustificazione teorica. Non pochi intellettuali non hanno saputo più che potuto evitare l’entrata nell’aera catastrofale, l’era attuale del pensiero debole. Benedetto Croce ci ha illuminato con un assioma di valore assoluto. La filosofia è sempre presente nell’agire umano, e dove essa è grande e benefica Gli Stati e le società progrediscono. Dove essa è debole e deleteria ” il pensiero debole” gli Stati e le società si disgregano e vanno in rovina. Non è da qui che dovremmo partire per comprendere quella tragedia? Certo innanzi a un atto cosi crudele, estremo ed efferato, proviamo sgomento, indignazione, rabbia per come è maturato e nel modo in cui si è consumato, un simile assassinio. Francesca evidenzia alcuni tratti psicologici di quel giovane sventurato, come soggetto in grado di instaurare rapporti amichevoli ed affettuosi. Immaginiamo allora che fossero in quel momento applicati nei confronti di Alika Ogorchukwu, e anziché aggredirlo con il bastone che lo aiutava a camminare lo avesse invitato a bere un caffè e donarli se gli aveva i pochi spiccioli che possedeva, Chiederli come stava, da quale luogo proveniva, quale tribolazioni patite per arrivare qui da noi. Sorriderle e dargli la mano da uomo a uomo anzi da fratello a fratello. Come mai non è accaduto questo? Viviamo tutti noi in un clima di sistematica violenza di sistema. Mentre Alika veniva assassinato da un suo fratello “Bianco” sventurato vittima di questo criminale sistema collettivo di violenza e indifferenza, migliaia di fratelli di Alika: Indiani, Pakistani, creature provenienti come lui dall’Africa nera, vivono in condizioni sub umane, A gioia Tauro. Nell’ago Pontino e in molti altri luoghi del nostro paese, gli invisibili braccianti agricoli, senza di loro non si forniscono di verdura i supermercati di mezza Europa. Lavorando 9-12 ore al giorno per pochi Euro all’ora, le morti da calura e sfinimento non sono proprio infrequenti. E devono essere disponibili 24 ore su 24 perché i tir da caricare arrivano anche la notte. Vivono in baracche fatiscenti e quando va bene in roulotte. Chiedevo a un amico Indiano che ben conosce queste situazioni, dove sono le istituzioni del luogo l’autorità giudiziaria, perché questo non è sfruttamento è “Schiavitù” allo stato puro. Assenti mi disse sia Istituzioni che magistratura o quasi. E se tu ne togli 100 l’indomani ne arrivano 200 tale è efficiente l’organizzazione. Quando andiamo nei supermercati a riempire le borse di prodotti teniamo presente da dove arrivano e chi e come vengono prodotti. Certo non bisogna fare di ogni erba un fascio e chi scrive ben conosce la realtà produttiva agricola. La scoperta del futuro è come ha affermato Bronowski già nel 1975 la chiave dell’evoluzione umana? Questa essere legata alla previdenza tecnica degli Ominidi. Alcune decine di migliaia di secoli fa, essi sarebbero passati dal semplice uso degli arnesi alla loro fabbricazione e conservazione per l’avvenire. Da quel momento l’uomo, in grado di acculare conoscenze, di cambiare comportamento in funzione dell’esperienza e di formulare progetti, può dominare il ritmo di adattamento all’ambiente e sarà sempre più in grado di modificarlo. Cosa è accaduto perché questo processo assumesse le tragiche caratteristiche odierne di violenza, di guerre, di sterminio, praticato sia in forma collettiva che individuale, di manipolazione della mente umana e dell’ambiente in cui l’Ominide vive? Unica razionale risposta a tutte le violenze e uccisioni: Si è costruito io lo ripeto spesso; Il mostro tecnologico finanziario-armiero-produttivo-consumistico che oramai è fuori controllo all’uomo stesso Causa e motore della costruzione dei Crimini di sistema. Grazie infinite a Francesca alla sua grande coscienza critica. Sempre dentro le sofferenze e tribolazioni umane che e ci stimola a reagire e prendere coscienza cercando di “RADDRIZZARE IL LEGNO STORTO IN CUI SI RITROVA L’UMANITA”‘ Un caro saluto.
Vittorio da Rios