Cascina Macondo. Ne ho parlato spesso, della Cascina, e dei suoi formidabili padroni di casa, Anna e Pietro… La Cascina sul limite della campagna fra Torino e Asti, dove nascono consulenze e laboratori di manipolazione dell’argilla, affabulazione, scrittura creativa, lettura sinestetica ad alta voce, dizione, danza e percussioni, poesia, voce, ascolto, per persone con handicap e disabilità lieve, per bambini, adolescenti, adulti, famiglie. Si occupano molto anche di detenuti e Pietro anche in carcere insegna. L’ultima iniziativa, mettere a confronto i diversi punti di vista per SVELARE IL CARCERE. E si invita chi a qualunque titolo abbia varcato la soglia del carcere, a raccontare la propria storia. Narrazioni che, condivise, “possano essere spunto di riflessione, arricchimento intellettuale e letterario. Dunque, chi varcato la soglia del carcere può inviare la sua pagina di testimonianza autobiografica. L’indirizzo:
info@cascinamacondo.com. Le prime testimonianze stanno già arrivando. E L’altra riva, che molto volentieri aderisce al progetto, qui le pubblicherà, di volta in volta, per chi volesse leggere… Un piccolo contributo per provare ad abbattere muri…
Via dei Tigli, sull’immagine del logo, perché… quello dei tigli è per me profumo che da sempre mi riporta all’ansia di pensieri in catene, per via dei tigli del viale alberato che fiancheggiava il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove sono nata e per un po’ cresciuta. Si passava spesso sotto le mura del massiccio impianto borbonico, a un passo dal centro, e d’estate quel profumo rimaneva appiccicato addosso come lo sguardo delle guardie che dalle garitte immaginavo guardassero feroci anche noi bambini. Ora l’edificio è sede d’università, e il carcere è stato costruito più in là, lontano dal centro, come si usa con tutto ciò che vogliamo allontanare dagli occhi. Non so, se nei dintorni del nuovo carcere ci siano altri alberi di tiglio. Ma per me ogni estate quel profumo ritorna, denso di sbarre. quindi, ben venuti “Dentro”, in via dei tigli…