Foto di Pietro Basoccu, dal reportage, “Nel labirinto della vita”….
A proposito di “acquari sfortunati” e della stanza dei pesci… le ineludibili domande che, guardando alla Storia passata e presente, ci pone Vittorio da Rios:
“Pioveva su tutte le Langhe, lassù a San Benedetto, mio padre si pigliava la sua prima acqua sottoterra.Era mancato nella notte di giovedì l’altro, e lo seppellimmo domenica, tra le due messe. Fortuna che il mio padrone m’aveva anticipato tre marenghi, altrimenti in tutta casa nostra non c’era di che pagare i preti e la cassa e il pranzo ai parenti.La pietra gliel’avremmo messa più avanti, quando avessimo potuto tirare un po su testa. Cosi inizia Beppe Fenoglio la “malora”.Quanti “acquari in questo UNIVERSO ORRENDO, nel suo tragico divenire della storia si è costruito e si continua a costruire? Bertolt Brecht nel diario di lavoro annota: Steff mi manda per vie traverse, il lungo e circostanziato scritto con cui Oppenheimer si difende. Questo infelice ha collaborato a fabbricare la prima bomba atomica, quando durante la guerra hitleriana i fisici americani vennero a sapere che Hitler stava facendo costruire una bomba atomica. Con sgomento suo e dei suoi collaboratori, essa venne poi lanciata sul Giappone. Nei confronti della bomba all’idrogeno egli ha avuto degli scrupoli morali e ora viene liquidato. Leggendo si ha l’impressione, di avere a che fare con lo scritto di un uomo che venga messo sotto accusa da una tribù di cannibali perché si è rifiutato di procurare loro carne umana. E che ora mette in campo come scusa il fatto che mentre gli altri andavano in caccia di uomini, lui se ne stava a raccogliere legna per il paiolo! Che tenebre! Nelle molte e fitte note oltre 80 pagine Brecht ricorda gli anni americani 1942-1947 In cerca di occupazione: “Lei è un profugo ? Vede la nostra industria degli armamenti appartiene al grande capitale, capito? E il grande capitale non vede di buon occhio la gente che non vede di buon occhio Hitler, capito? E il grande capitale non vede di buon occhio neanche una certa minoranza razziale, capito? Insomma gente come lei non ne prendono.” Winge capi.Nel suo pregevolissimo lavoro i “materialisti dell’antichità,” Paul Nizan,cita Isocrate di come ha descritto il tempo dell’emigrazione, si esportavano i disoccupati per non sentire più le loro grida,ma siccome la grande epoca della colonizzazione ateniese è finita gli emigrati alimentano le bande di mercenari che compiono scorrerie in tutto il mondo greco al servizio di diversi condottieri: Vagano in terre straniere, trascinando con sé le loro donne e i loro bambini: molti di loro si arruolano come mercenari e muoiono combattendo contro popoli delle loro terre. E Lattanzio cosi descrive nelle Divinae Institutiones,quella tragica realtà: Una terribile incertezza, domina la vita, minacciata dall’esilio, dalle delazioni, dalla morte, dalla miseria.le provocazioni, gli assassini sono gli spaventosi metodi politici di questo mondo oramai condannato.la morte colpisce a caso,né la fortuna né il potere riescono a proteggere qualcuno Ogni giorno tutto può crollare. E questo il motivo per cui si inventa un culto del Caso, e si rivolgono preghiere a Tyche la fortuna. Ci si fa un’idea avventurosa del mondo. Una delle ambizioni epicuree sarà la conquista della sicurezza. Ai valori di una grande civiltà collettiva si sostituiscono i valori della competizione, ai valori civili il valore del denaro. Si sviluppa un capitalismo fondato sul credito e i nuovi ricchi mettono in mostra le loro recenti fortune nel preciso momento in cui le classi intermedie, quegli artigiani, quei piccoli proprietari , quei mercanti che avevano costituito il fondamento della democrazia del V secolo tendono a scomparire. I valori politici su cui la Grecia aveva poggiato ai tempi della sua grandezza svaniscono. si accetta la disfatta e le sue conseguenze tragiche e umilianti per la dignità dell’uomo.La,volontà di potenza cresce smisuratamente, prende il posto della fedeltà politica, inquietando non poco Platone.Sembra di sfogliare le pagine di un testo che narra la contemporaneità anziché di opere che risalgono al IV- V secolo avanti Cristo. La stessa libertà di un “pesce” nell’acquario di un carcerato RISTRETTO a Parma, Milano,Napoli, Palermo,Treviso,ecc.Lo stesso dei campi Rom, e delle infinite baraccopoli sparse nel mondo. Le guerre, i massacri,genocidari. la violenza fatta sui corpi delle donne, la pedofilia gli abusi a milioni di creature bambini e bambine,nel mondo.venduti a pochi spiccioli a compratori che ne possono disporre spesso anche della vita.Quando la “tribù” bianca finirà la sua rapina? Riusciremmo finalmente a diventare adulti homo Sapiens-Sapiens dopo millenni di tragico devastante infantilismo? Sapremmo dopo l’inedita esperienza di questa Pandemia fare sintesi del migliore pensiero “filosofico-scientifico-economico porre la RAGIONE COME IRRINUNCIABILE STRUMENTO DI RICERCA E ELABORAZIONE DI FORME PIÙ ALTE DEL SAPERE PER LA DEFINITIVA EMANCIPAZIONE DELLA UMANITAì? Grazia cara Francesca Un caro saluto” Vittorio da Rios.