In una società dedita allo shopping ( che brutta parola, diomio!), sembriamo felici finché non perdiamo la speranza di essere felici anche domani e poi dopodomani, e poi l’altro domani ancora, finché sapremo di potere continuare a possedere e comprare… comprare insomma anche la nostra felicità, in contanti o a rate… contradizione irrisolvibile di una società che definisce lo standard di benessere necessario per essere felici, standard poi impossibile da raggiungere per la maggior parte dei suoi membri… e oggi ai più sempre più lontano…società crudele e asfittica…Riflessioni …d’ansie infinite…