Le fiabe… dove sono…Sono in ogni cosa, dicevaGianni Rodari, nell’albero, nel tavolo, nella sedia… nella rosa. Le fiabe sono una Bella Addormentata. Basta svegliarla e tirarla fuori…Ed è esattamente quello che fa Giampiero Pierotti, che ha scritto “Fiabe di ogni giorno”…, piene di poesia, piene di voci, suoni… piene delle piccole, grandi cose, che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Lampadine, sedie, sveglie, clacson, autostrade… che Pierotti, fa parlare … e allora, cominciamo con ascoltare cosa fa dire a queste cose che ogni mattina si lasciano mettere … sotto i piedi… Sì, le scarpe, che il nostro autore si ferma a guardare davanti a una vetrina. Ce ne sono tante, solo questione di gusto e di prezzo… Viene da pensare , tanto per cominciare, a chi, con la loro pelle, ne ha fatto le spese. Certo ne avrebbero di cose da dire… loro che ogni giorno escono insieme, rientrano insieme come gemelli inseparabili… per riprendere il giorno dopo il loro viaggio, senza poter mai dire la loro opinione… Anche tra loro esistono diversità d’opinione e non sono immuni d’attacchi di malumore.. Ve lo immaginate la notte quando vengono ripostee la destra accusa la sinistra , come capita in certe famiglie… Meno male che parlano e litigasno in silenzio… altrimenti, un povero operaio come farebbe a dormire ed essere pronto per il lavoro il giorno dopo? Certo, non sapremo mai tutti i lotro segreti… ma ogni gionro il telegiornale ci ricorda il crescente numero di quelle scarpe che camminano nel male senza farsi intimidire dalla poche intenzionate a fermarle… Quelle vissute in povertà… non saranno gran che, ma forse sono le sole che vivono,alla girnata, semza tante forme di vanità… Non è presuntuosa neppure, lo hanno appurato, la scarpetta del salto in alto… che si sottopone a stressanti allenamenti sperando solo nel primato… al contrario, qualcuna che gioca allo stadio…si dà certe arie… E quelle, vergognose, di chi portano a riscuotere la pensione. Poverette… sanno che è dura per loro. Ma a differenza del loro padrone si sentono tranquille, perché sanno che con quella misera somma, non rischieranno di essere rimpiazzateda altre più alla moda…scarpe di carattere , perché tengono con coraggio alla loro pelle. Vita dura, diversa da quella ‘nel comando’, così brava nel tenere solo gli altri al passo… Altra personalità, quella che fu dell’obiettore. Quella quella che non volle marciare, preferendo una vita civile… schedata, come scarpa senza onore… Ma chi sono tutte quelle scarpe, lì nella grande piazza? Dalle scritte che portano… s’immagina… hanno esperienza di catene… Parlano con rabbia fra di loro… “ ci vuole coraggio, … dopo vent’anni è una vergogna…”… e canti, e tamburi: “Vogliamo, vogliamo, luce nel domani..
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