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    Giardini

    Sarà perché è primavera… ma i racconti profumano di fiori, e di giardini… curati da fate generose. E ci sono alberi, da difendere da streghe cattive, come nelle fiabe. Per parlare di sentimenti delicati, di generosità, di speranza. Come nella storia di Lauretta Chiarini. La storia di una fata buona. “Il giardino di Brigitta”. Ecco:

    Non troppo vicino, ma nemmeno molto lontano da qui, c’era la casa di Brigitta. Una casa come tante, di mattoni rossi… ma con un giardino meraviglioso. Cipressi, querce e grandi faggi proteggevano, con le loro fronde, fioriture fantastiche. E poi farfalle, e uccelli d’ogni tipo. Insomma, un posto da favola. Un giorno una vicina chiese a Brigitta di poter vedere quel giardino. Dall’esterno una siepe nascondeva i fiori, ma il profumo che ne arrivava… Sicuramente vi era coltivato qualcosa di speciale… E Brigitta: “…In effetti… io coltivo la speranza…”

    La vicina andò a trovare Brigitta con la sua nipotina, e arrivate davanti alle aiuole, lessero delle strane indicazioni: “Diritti dei bambini… Diritti dell’uomo… Fiore della pace… ma, ma che significa?” . Brigitta spiegò, aspirando il profumo di una margherita: “Ho speso tanto tempo della mia vita a parlare del rispetto per i bambini, gli animali… ma la gente non ascolta. Così, stanca di parlare, ho provato a “coltivare” le cose in cui credo. Ed ecco, sono fiorite…”

    I bambini…, non si sorprendono delle cose più strane, pronti come sono ad accoglierle nel loro mondo… Fu la nipotina della vicina, entusiasta, a proporre allora di portare fiori alla fiera, così la gente ne avrebbe visto i colori, annusato i profumi… Perché coltivare la speranza solo nel proprio giardino? E la nostra Brigitta ascoltò la bambina, aprì le porte del giardino e appese al cancello un cartello con una grande scritta: FIORI DELLA SPERANZA, vendita diretta.

    Magia dei profumi e dei colori… la domanda di quei fiori divenne altissima. La nonna e la bambina aiutavano Brigitta nel suo lavoro, e poi arrivarono in aiuto i compagni di scuola, qualche insegnate. Insomma, la speranza è contagiosa. E questo, forse, è vero soprattutto per i bambini. Anche se tutti possiamo imparare a coltivare il nostro giardino…

    Ma nella nostra storia c’è un però. La sera Brigitta, finito il lavoro, si sedeva sul divano con i suoi gatti, accendeva il televisore e… sempre, sempre notizie di guerre. Nonostante le centinaia  e centinaia di fiori della pace che aveva venduto! Allora, come gli eroi di tante fiabe, decise: “Dobbiamo partire!” Così organizzò una spedizione umanitaria. La prima spedizione umanitaria di fiori… E partì, senza ascoltare chi diceva: “Portare fiori dove c’è la gierra? Illusa!” Oggi ci sono ancora paesi in guerra, bambini senza sogni e senza giochi, ma Brigitta è ancora nel suo giardino della Speranza, a coltivare fiori da spedire in tutto il mondo.

    I giardini. Luoghi privilegiati di fiabe e racconti, un lembo di terra da far fiorire… sembra qualcosa di irrinunciabilee, un pensiero che ci portiamo dentro…dal tempo del paradiso terrestre, il primo giardino, che apprtiene alla fiaba più antica…  Anche se poi è arrivato Caino. E ha costruito la prima città…

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